Gratta e Vinci. Li compra e perde 255 volte: fa ricorso e lo rimborsano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Ottobre 2016 - 11:54 OLTRE 6 MESI FA
Gratta e Vinci. Li compra e perde 255 volte: fa ricorso e lo rimborsano

Gratta e Vinci. Li compra e perde 255 volte: fa ricorso e lo rimborsano (Foto archivio Ansa)

SALERNO – Acquistare ogni giorno un Gratta e vinci e tentare la fortuna, perdendo ogni volta. Un uomo ha comprato 255 Gratta e vinci in un anno, per un valore di 3mila euro, e nemmeno una volta ha vinto. Sconsolato, ma anche infastidito, ha così deciso di portare in tribunale le Lotterie nazionali e i Monopoli di Stato e ha fatto ricorso. Il tribunale gli ha dato ragione e ha disposto un rimborso: otterrà il corrispettivo speso per l’acquisto dei tagliandi, dato che ha rischiato di rovinarsi per il gioco d’azzardo.

Viviana De Vita su Il Gazzettino scrive che il protagonista di questa vicenda è un uomo di 29 anni di Salerno, che ha speso in un anno 3mila euro in Gratta e vincid, perdendo ogni volta. Deluso, ha deciso di fare ricorso, e il giudice del tribunale di Vallo della Lucania ha accolto la sua richiesta e condannato le Lotterie con questa motivazione:

“«I biglietti, acquistati presso ricevitorie autorizzate, non recavano l’indicazione della probabilità di vincita e l’avvertenza sul rischio di dipendenza dalla pratica dei giochi con vincite in danaro». Per questo motivo i contratti di acquisto con le Lotterie possono essere ritenuti nulli. Estromessa invece dal giudizio l’agenzia delle dogane e dei Monopoli di Stato che, a parere del giudice, «non ha rivestito la qualità di contraente nel rapporto intrattenuto dall’attore che, in qualità di acquirente dei tagliandi, ha concluso un contratto solo ed esclusivamente con il soggetto gestore e, quindi, con le Lotterie nazionali»”.

Il giudice dunque ha applicato l’articolo 7 del decreto Balduzzi, che prevede la presenza sui tagliandi di un avviso circa il rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincite in denaro, oltre che le probabilità di vincita. Due diciture che non erano presenti ui tagliandi e che rappresenta dunque una violazione della norma:

“«La norma in questione – scrive il giudice di pace – è stata emanata a tutela della salute pubblica, tanto da essere inserita in un decreto “disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”. La ratio della norma è quella di contrastare il fenomeno delle ludopatie e prevede quindi l’obbligo di inserire nei tagliandi la probabilità di vincita al fine di consentire a chi intende partecipare alla lotteria, di farlo con la consapevolezza delle effettive probabilità di vincita”.