Gubbio, esplosione in un laboratorio di cannabis terapeutica: due morti, tre feriti gravi. Si indaga sui solventi utilizzati

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 8 Maggio 2021 - 08:44 OLTRE 6 MESI FA
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Gubbio, esplosione in un laboratorio di cannabis terapeutica: due morti, tre feriti gravi. Si indaga sui solventi utilizzati (foto ANSA)

Due morti e tre feriti (uno grave) è il bilancio dell’esplosione che ha devastato un’azienda che produce cannabis terapeutica nelle campagne di Gubbio. Cosa l’abbia provocata è ancora in fase di accertamento.

L’indagine è coordinata dal sostituto procuratore di Perugia Gemma Miliani che ha subito disposto il sequestro della palazzina quasi interamente distrutta. Omicidio colposo il reato che sarà probabilmente ipotizzato nel fascicolo. Le verifiche si stanno concentrando anche sulla regolarità amministrativa dell’attività. Per verificare se disponesse di tutte le autorizzazioni necessarie.

Dai primi accertamenti è emerso che lo stabile era stato regolarmente affittato. Il laboratorio provvedeva ad abbassare la concentrazione del principio attivo della cannabis per renderla di uso terapeutico e quindi fornirla a un’altra ditta con la quale aveva rapporti. E sotto l’aspetto della normativa degli stupefacenti il laboratorio è risultato perfettamente in regola.

Gubbio, esplosione in un’azienda di cannabis: chi sono i due morti

sotto le macerieSotto le macerie del laboratorio esploso sono morti Samuel Cuffaro, 19 anni, studente-lavoratore, ed Elisabetta D’Innocenzo, 52 anni. Il corpo ormai senza vita della donna è stato recuperato solo nella tarda serata di ieri, venerdì 7 maggio, dopo ore di ricerche da parte dei vigili del fuoco.

Vigili del fuoco che hanno operato al limite, in condizioni disperate ma sono riusciti a salvare altre tre persone. Kevin Dormicchi, 28 anni, è stato ricoverato in osservazione; Alessio Cacciapuoti, 24 anni, è in gravi condizioni e viene trasferito con un elisoccorso al nosocomio di Cesena. Dario Vergari, 28 anni, viene medicato a un braccio ma è rimasto praticamente illeso: pare si trovasse nel piazzale esterno della palazzina per fare una telefonata. 

Cosa ha provocato l’esplosione nell’azienda di cannabis terapeutica a Gubbio

Inizialmente i vigili del fuoco avevano ipotizzato che lo scoppio fosse stato provocato da una una fuga di gpl che però è risultato non utilizzato nell’attività. L’attenzione si è quindi concentrata su solventi e altre sostanze altamente infiammabili utilizzate per i processi di lavorazione. Alcuni prodotti, in quantità piuttosto ingenti, sono stati trovati anche nel cortile della palazzina.

La squadra del distaccamento di Gubbio dei vigili del fuoco è arrivata sul posto in tempi brevissimi e ha tratto in salvo due persone operando in condizioni molto rischiose in quanto è stato necessario tagliare delle travi in ferro con le mototroncatrici e divaricatori idraulici, per poi sollevare le parti in cemento con i cuscini pneumatici. Mentre si verificavano altre forti esplosioni.

Uno dei feriti estratti è stato portato con l’elisoccorso al centro grandi ustionati di Cesena e l’altro a Branca. Qui è arrivato anche un vigile del fuoco per essere medicato e un altro dei feriti che era stato già estratto dalle macerie prima dell’arrivo dei vigili.

Praticamente attaccate alla palazzina interessata dall’esplosione ci sono altre case abitate, gli occupanti delle quali sono rimasti quasi miracolosamente illesi. “A nome mio e dell’intera comunità umbra esprimo la più sincera vicinanza ai lavoratori, e alle loro famiglie, coinvolti nell’esplosione avvenuta nell’eugubino” ha quindi sottolineato la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei.

Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev.