Insulti razzisti ad un calciatore di 21 anni della Heraclea dei Monti Dauni (Foggia): “Torna nella giungla”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Febbraio 2022 - 13:32 OLTRE 6 MESI FA
Insulti razzisti ad un calciatore di 21 anni della Heraclea dei Monti Dauni (Foggia): "Torna nella giungla"

Insulti razzisti ad un calciatore di 21 anni della Heraclea dei Monti Dauni (Foggia): “Torna nella giungla” (Foto archivio Ansa)

Insulti razzisti ad un calciatore originario della Guinea durante una partita della squadra Heraclea dei Monti Dauni (Foggia), che milita nel campionato dilettanti di prima categoria (girone C). 

“Torna nella giungla, scimmia”: con queste parole è stato apostrofato Abdoulaye Fofana, giocatore di 21 anni. 

Insulti razzisti ad un calciatore della Heraclea dei Monti Dauni

Insulti giunti durante l’incontro di ritorno con l’Altavilla Irpina che si è disputato domenica scorsa, poi sospeso, sul campo di Rocchetta Sant’Antonio (Foggia).

“Gli insulti – racconta all’ANSA Fofana – erano già partiti dall’incontro di andata. Sono stato insultato e fischiato da calciatori e da spettatori per 90 minuti. Mi hanno detto di tutto”.

Insulti razzisti ad un calciatore della Heraclea dei Monti Dauni: l’sms di scuse

Il giorno seguente all’incontro di andata, il calciatore ha ricevuto un sms di scuse da parte del presidente dell’Altavilla. “Sono un ragazzo come te – gli ha scritto – che prova vergogna per le persone stupide ed ignoranti che credono che il colore della pelle possa essere importante nella vita”.

Nuovi insulti razzisti e la rissa in campo 

Nella partita di domenica scorsa il giovane guineano, che lavora per una impresa edile a Calitri (Avellino), è stato nuovamente apostrofato con insulti a sfondo razziale. Ma questa volta, ormai esasperato, ha reagito alle offese, inveendo contro chi lo attaccava.

In campo si è scatenata una piccola rissa, al termine della quale l’arbitro ha deciso di sospendere la partita.

“Io sono orgoglioso del colore della mia pelle – dice il 21enne – Questo non mi impedisce di andare a lavorare, di giocare a calcio e di condurre una vita normale”.