Ladro albanese deruba cinese: pestato da 7 orientali

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Dicembre 2016 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Ladro albanese deruba cinese: pestato da 7 orientali

Ladro albanese deruba cinese: pestato da 7 orientali (Un fotogramma del video)

PRATO – Un giovane albanese di 22 anni deruba un ristoratore cinese di 2.500. E questi reagisce organizzando un pestaggio di gruppo. Il ladro viene arrestato, i suoi aggressori denunciati. E’ accaduto lo scorso 7 novembre a Prato, racconta il Tirreno. 

A riprendere la scena dell’assalto al ladro, Ergis Toma, le videocamere di sorveglianza di una pescheria cinese. Nel filmato, di diversi minuti, si vede il giovane albanese mentre viene portato di peso da un gruppo di cinesi sul marciapiede di via Pistoiese. Qui per sette minuti viene preso a calci e pugni, uno prova anche a ferirlo con un coccio di bottiglia e poi gli immobilizza le gambe con del nastro adesivo.

Racconta il Tirreno:

Una sequenza per chi ha parecchio pelo sullo stomaco, che documentano il pestaggio di un ventiduenne albanese, Ergis Toma, sorpreso dai dipendenti di un vicino ristorante mentre ruba nell’abitazione che condividono col ristoratore. Dall’appartamento spariscono 2.500 euro, probabilmente consegnati a un complice, ma Toma non fa in tempo a scappare e diventa l’oggetto della furia dei cinesi: i tre dipendenti del ristorante, il ristoratore, due commercianti della zona, un passante che si unisce volentieri al branco.

Proprio quel filmato ha portato all’identificazione dei sette cinesi, che sono stati denunciati per lesioni aggravate dalla crudeltà. Il giovane albanese invece è stato arrestato per furto.

Nei confronti dei sette orientali è decaduta l’aggravante di odio razziale: in Procura sono convinti che i sette avrebbero agito allo stesso modo nei confronti di un italiano o di un cinese.

Spiega ancora il Tirreno:

Se i cinesi fossero rimasti sul posto la violenza del 7 novembre avrebbe potuto essere catalogata come la reazione eccessiva dopo un furto. Così invece si può definire solo con due parole: giustizia sommaria. “Sono andati oltre ogni limite – commenta il capitano Sisto – Nel nostro paese non funziona così, non può funzionare così. Noi ci siamo e quando siamo messi in grado di lavorare otteniamo risultati. Questo i cinesi lo devono capire”.