Legge divorzio pane fresco e congelato: scaffali separati!

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Ottobre 2015 - 11:58 OLTRE 6 MESI FA
Legge divorzio pane fresco e congelato: scaffali separati!

Legge divorzio pane fresco e congelato: scaffali separati!

ROMA – S’avanza una legge, chissà se arriva. E’ la legge del pane o meglio la legge del divorzio del pane. Divorzio tra pane fresco e pane congelato che ora convivono e si mischiano. E invece, se legge fosse, da domani, scaffali separati nei supermercati.

Del pane che mangiamo noi italiani, sempre meno per la verità, spesso molto spesso una grossa quantità pane fresco non è. Non è che che sia cattivo quello non fresco, però fresco non è. Lo sembra: l’esempio classico è quello della baguette nel supermercato. E’ pane congelato, ricotto, assemblato. Dice, direbbe la legge che dal 2007 non ce la fa a diventare legge davvero, che oltre agli scaffali bisognerebbe separare le etichette. E non fare i furbetti dell’etichetta, insomma non dovrebbe essere più possibile scrivere “pane di giornata” o “pane appena sfornato” per far capire che sia fresco quando fresco non è. Perché fresco è solo quello posto in vendita nella stessa giornata della fattura.

Ci sarà mai la legge già scritta ma non ancora approvata? Con relative pesanti sanzioni per chi sgarra (oggi tutti)? Nel frattempo registriamo che noi italiani mangiamo in media 33 chili di pane a testa l’anno. I turchi guidano la classifica dei mangia pane con 105 chili. Seguono i cileni con 96, gli argentini con 76, gli svizzeri con 70, i tedeschi con 55 chili. Mangiamo meno pane di altri popoli non per sopravvenuta miseria ma per sopravvenuto cambio di abitudini alimentari (il pane fa basso status e il salutismo ne diffida). Solo 15 anni fa ne mangiavano 180 grammi a testa al giorno, oggi i grammi sono scesi a 90.

Pane che a Napoli costa 1,90 al chilo, a Roma 2,48, Torino 2,66, Bari 2,83, Milano 3,51, Bologna 3,95. Pane che il 37 per cento compra tutti i giorni dal fornaio, il 16 per cento una volta ogni due giorni dove capita, il 22 per cento compra due volte a settimana, l’11 per cento una sola volta a settimana. Pane che quando avanza (mai per il 9 per cento), il 15 per cento di noi lo dà al cane, il 12 per cento lo grattugia, il 18 per cento lo surgela, il 46 per cento lo mangia il giorno dopo.