Il “libro paga” di Ligresti: da Milone alla famiglia La Russa

Pubblicato il 18 Gennaio 2012 - 14:16 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Salvatore Ligresti e famiglia, gratificati da 70 milioni di buonuscita pagati da Unipol, attendono che venga definita, forse già nei prossimi giorni, la vendita del loro impero finanziario targato Fondiaria-Sai. Ma ad attendere ci sono anche politici, banchieri, avvocati, professionisti vari, perfino prefetti della Repubblica. Ligresti per loro è stato un punto di riferimento. Dall’ingegnere di Paternò hanno ricevuto case, incarichi professionali e societari con tanto di compensi a volte milionari.

Come riporta il Fatto Quotidiano, in cima alla lista ci sono i La Russa, l’ex ministro Ignazio col figlio Geronimo e il fratello Vincenzo, entrambi avvocati. Il primo ha ricevuto circa 350 mila euro dal gruppo Ligresti a titolo di “compensi per incarichi professionali”. Mentre Vincenzo La Russa, consigliere di Fondiaria-Sai, tra il 2008 e il 2010 ha presentato all’incasso fatture per 1,3 milioni pagate dalla compagnia di assicurazioni .

“Quello tra i La Russa e i Ligresti è un legame che si può definire storico – scrive Vittorio Malagutti – Si tramanda di padre in figlio, ormai da tre generazioni, nella famiglia del politico targato Pdl. Un’amicizia condita da affari e parcelle. Ne sa qualcosa anche Filippo Milone, catanese come La Russa, che grazie al rapporto strettissimo con entrambe le famiglie è rimbalzato addirittura fino alla poltrona di sottosegretario alla Difesa”.

Prima di arrivare al governo chiamato Monti, Milone ha sempre lavorato nelle società immobiliari targate Ligresti. Inizia da qui, con il sottosegretario di fresca nomina, una curiosa “saga dei prefetti” che a vario titolo nell’arco di quasi mezzo secolo hanno incrociato i Ligresti. Il padre di Milone, Antonino, era viceprefetto a Milano una cinquantina di anni fa, quando il futuro padrone di Fondiaria concluse i primi affari immobiliari nella metropoli, grazie anche ai rapporti con il senatore missino Antonino La Russa (padre di Ignazio) e il finanziere, anche lui catanese, Michelangelo Virgillito.

Da Milone padre si arriva fino all’attuale ministro degli Interni, Annamaria Cancellieri, che ha lavorato a lungo alla prefettura del capoluogo lombardo, collaborando tra gli altri negli anni Ottanta con l’allora prefetto Enzo Vicari. Una volta lasciati gli incarichi pubblici, Vicari diventò amministratore di alcune società del gruppo Ligresti.

Dopo Vicari, morto nel 2004, un altro ex prefetto milanese come Bruno Ferrante trovò lavoro nel gruppo del finanziere immobiliarista siciliano. Pure l’attuale prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, successore di Ferrante nel 2005, ha ottimi rapporti con la famiglia Ligresti. In particolare suo figlio Stefano, avvocato, è grande amico dei figli di Ligresti e anche di Geronimo La Russa.

Si torma così ai giorni nostri con Piergiorgio Peluso, attuale direttore generale di Fondiaria, che è figlio del ministro Cancellieri. Fino a un anno fa, prima di approdare al gruppo assicurativo, Peluso ha lavorato come direttore generale al gruppo Unicredit, grande creditore di Ligresti. Quest’ultimo è stato anche padrone di casa del manager. L’erede del ministro ha infatti vissuto a lungo in una bella casa del centro di Milano di proprietà del gruppo Fondiaria.