Mascherina, il reciproco disprezzo tra chi nei negozi e supermercati la mette e chi la schifa

Vai a fare la spesa, vai a comprare le sigarette, questo è quello che capita: chi indossa la mascherina riceve sguardi incuriositi e di disprezzo. Stessa cosa riceve chi non la indossa.

di Alessandro Avico
Pubblicato il 13 Maggio 2022 - 08:30 OLTRE 6 MESI FA
Mascherina reciproco disprezzo tra chi la mette e chi la schifa nei negozi

Mascherina reciproco disprezzo tra chi la mette e chi la schifa nei negozi FOTO BLITZ QUOTIDIANO

I due popoli non si vogliono assolutamente bene, anzi tra di loro c’è un disprezzo reciproco: quelli che la mascherina al chiuso non la mettono più e quelli che invece continuano a metterla. In un certo senso lo abbiamo già provato tutti in questi giorni, dal primo maggio. E chi non l’ha ancora provato sicuramente ne avrà l’occasione. Basta andare in un qualsiasi supermercato, o negozio, o tabaccaio… Cosa succede? Si trovano appunto i due popoli. Mascherina al chiuso la metto ancora, mascherina al chiuso non è più obbligatoria e quindi non la metto più. E qui entra in campo il disprezzo reciproco.

Convivenza serena perché no?

Perché quelli del senza mascherina tutto e subito danno al gesto di non portarla più sapor di rivincita. Spesso dicono: evviva il via al bavaglio. Confessano, così esultando, di averla evitata la mascherina, spesso anche quando non dovevano. Insomma al fondo del no mask c’è sempre stato, se non un po’ di no vax, di certo un indulgere al mormorio contro la “dittatura sanitaria”. E quelli che mascherina ”io almeno al chiuso la tengo” e ”untore incivile tu che non ce l’hai”, così brontolando, confessano una malcelato piacere a pensar male del prossimo.

Mascherina? Paranoico chi la mette, incivile chi non la mette

Vai a fare la spesa, vai a comprare le sigarette, questo è quello che capita: chi indossa la mascherina riceve sguardi incuriositi e di disprezzo. Nel primo caso ”guarda ancora questo…”. Nel secondo ”e basta, ora che finalmente… Ancora con la mascherina?”. Chi invece la mascherina non la indossa più reciprocamente riceve la stessa dose, curiosità da una parte, disprezzo dall’altra. Nel primo caso, quasi innocente dopo 2 anni, ”ah che strano, uno al chiuso senza mascherina”. Nel secondo caso torna il disprezzo: ”Incivile, mettiti comunque la mascherina, cosa ti costa?”. E siamo solo a maggio, poi l’estate ingrosserà il popolo dei senza e l’autunno rinforzerà il popolo dei con…

Eppure hanno ragione entrambi…

Dal primo maggio la mascherina in alcuni luoghi al chiuso, come supermercati e negozi, non è più obbligatoria ma facoltativa. Però ne è raccomandato l’utilizzo, così come il distanziamento di un metro che ormai dovremmo conoscere bene. Mascherina non obbligatoria ma facoltativa e allo stesso tempo se ne raccomanda l’utilizzo. Parole e termini precisi, ma allo stesso tempo troppo vaghi per l’italiano medio. Facoltativa vuol dire non la metto. Raccomandazione ricorda molto quando ci dicevano durante il lockdown di evitare di andare a fare visita a parenti e amici. Evitare, che non è vietare. E infatti, come ora con metto e tolgo la mascherina, c’era chi andava e chi restava a casa. Discrezione dell’individuo, per questo hanno ragione entrambi i popoli. 

I casi limite e fermarsi alla prima riga

Come poi sempre accade ci sono i casi limite. Si tratta di quelli che leggono titoli come ”addio mascherina”, oppure ”cade l’obbligo di mascherina al chiuso” e si fermano al titolo o al massimo alla prima riga. Accade quindi di prendere un treno o un autobus e trovare persone a bordo senza mascherina. Magari a riga due o nel sottotitolo c’era anche scritto che sui trasporti pubblici l’obbligo, addirittura di Ffp2, c’è ancora. Dall’altra parte invece capita di andare in giro in centro città oppure anche in un quartiere-paese meno affollato e trovare gente che la mascherina all’aperto la mette ancora. Con o senza mascherina al chiuso (dove si può) o all’aperto, forse basterebbe solo evitare di guardarsi per stare tutti un po’ più sereni.