Matteo Cecconi, 18 anni, ha bevuto il nitrito di sodio durante la Dad: 10 ragazzi lo spingevano ad avvelenarsi

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 9 Giugno 2021 - 12:44 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Cecconi, 18 anni, ha bevuto il nitrito di sodio durante la Dad: 10 ragazzi lo spingevano ad avvelenarsi

Matteo Cecconi, 18 anni, ha bevuto il nitrito di sodio durante la Dad: 10 ragazzi lo spingevano ad avvelenarsi (Foto d’archivio Ansa)

Matteo Cecconi si è ucciso bevendo il nitrito di sodio durante la Dad. Aveva solo 18 anni. Il padre dice che una decina di ragazzi, suoi coetanei, lo hanno spinto ad avvelenarsi.

Matteo era iscritto a un sito, lo stesso che la Procura di Roma aveva fatto chiudere nei giorni scorsi. Un sito in cui “qualcuno” (avatar, nickname, persone vere nasconte dietro un’identità finta) dava indicazioni su come creare dei veleni efficaci. Cioè mortali.

Matteo Cecconi beve il nitrido di sodio in Dad, incoraggiato da 10 ragazzi

“La mattina in cui ha deciso di ingerire il nitrito di sodio era collegato in chat con una decina di altri ragazzi che l’hanno sostenuto nella sua scelta”. E’ l’accusa che lancia dalle pagine dei giornali locali Alessandro Cecconi, il padre di Matteo Cecconi.

Il diciottenne studente dell’Istituto tecnico industriale Fermi di Bassano (Vicenza) si è tolto la vita il 26 aprile in una pausa tra una lezione e l’altra della didattica a distanza. Cecconi indica un sito,una community con 17 mila iscritti in tutto il mondo che Matteo seguiva dal 12 aprile.

Matteo seguiva il sito che istigava al suicidio

Lo stesso sito che la Procura di Roma nei giorni scorsi ha oscurato ravvisando il reato di istigazione al suicidio. L’identico capo di accusa per cui i magistrati della Capitale hanno avviato un’inchiesta dopo la denuncia di due famiglie, quelle di Fabio e Paolo, due 19enni che hanno scelto di morire esattamente come Matteo.

Proprio come lo studente bassanese, i due ragazzi aveva acquistato su un sito Internet il nitrito di sodio e proprio come lui erano entrati nella community. Il padre di Matteo ha scoperto la cosa setacciando il computer del figlio, alla ricerca di una spiegazione al gesto estremo.

La mattina del suicidio, racconta il padre, il giovane si era collegato al sito e vi erano altri 10 adolescenti connessi. “Vai e troverai la pace”, “non temere vedrai che andrà tutto bene” ha scritto il gruppo a Matteo. Il genitore afferma di pensare che il figlio avesse maturato da tempo la decisione di togliersi la vita ma “sul sito in cui navigava quella mattina ha trovato persone che l’hanno accompagnato nella sua scelta e assecondato”. L’uomo dice di provare “rancore nei confronti di chi consente che siti come quello possano esistere”.