Il biglietto di Maurizio Cevenini: “Pensate a mia moglie e mia figlia”

Pubblicato il 9 Maggio 2012 - 12:43 OLTRE 6 MESI FA

BOLOGNA – ”Pensate a mia moglie e mia figlia”. Queste parole – a quanto si e’ appreso – sarebbero contenute nel biglietto lasciato da Maurizio Cevenini sulla propria scrivania prima di lanciarsi dall’alto, probabilmente proprio dal suo ufficio di consigliere segretario nell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.

Il suo corpo, piombato in un affaccio interno poco visibile e’ stato notato dal secondo piano, poco prima delle otto del mattino, da alcuni impiegati e da una guardia giurata. L’ipotesi piu’ probabile e’ che si sia gettato durante la notte. Con una notevole determinazione: tutte le innumerevoli finestre della serie di torri della Regione progettate al Fiera District di Bologna dall’architetto Kenzo Tange hanno finestre difficilmente apribili. Spesso, quando e’ necessario, bisogna chiedere agli uscieri la maniglia per poter aprire una finestra.

Nella sede dell’Assemblea – sconvolta dal suicidio (blindato il settimo piano, quello della Presidenza, con accessi controllati e difficili anche per i piu’ stretti collaboratori) – si apprende che il biglietto e il resto del contenuto dell’ ufficio di Cevenini, tra documenti e supporti informatici, sono al vaglio degli inquirenti, che hanno cominciato a svuotare la stanza per poter esaminare il materiale con calma.