Melania Rea: sms all’amica, chiamate a Salvatore. Verità nei telefonini?

Pubblicato il 17 Maggio 2011 - 11:26 OLTRE 6 MESI FA

ASCOLI PICENO – Riunione operativa il pomeriggio del 16 maggio, in Procura ad Ascoli Piceno – proprio mentre si svolgevano i funerali di Carmela Melania Rea – per stabilire quali saranno i prossimi, imminenti, passi dell’indagine sul brutale assassinio della donna. Vi hanno partecipato il procuratore capo Michele Renzo, i sostituti Umberto Monti, Carmine Pirozzoli, Ettore Picardi, Cinzia Piccioni e i carabinieri.

L’impressione e’ che l’inchiesta sia in procinto di entrare in una fase chiave, forse decisiva. Magistrati e carabinieri stanno incrociando i dati degli accertamenti tecnici sin qui svolti, come il traffico telefonico dei telefonini di Melania e del marito Salvatore Parolisi, confrontano gli orari delle chiamate e degli sms inviati e ricevuti, in particolare soffermandosi sul lasso di tempo intercorso fra l’sms inviato a Melania dall’amica Sonia alle 14:40 del 18 aprile, giorno della scomparsa della Rea, e la chiamata fatta da Salvatore alla moglie alle 15:26.

Si cerca di focalizzare, fra le contraddizioni in cui e’ caduto il caporal maggiore, quelle piu’ evidenti e per questo passibili di contestazione. Parolisi e’ stato infatti sempre sentito quale persona informata sui fatti, mai come indagato. Ma mentre all’indagato la legge riconosce la facolta’ di non rispondere e perfino di dire bugie senza conseguenze penali, la stessa cosa non e’ concessa a chi depone come testimone e per questo ‘obbligato’ a dire la verita’. Se non lo fa scatta la contestazione.

Celle e tabulati telefonici sono al momento gli unici dati che potrebbero confermare con certezza la presenza o meno di Melania sul pianoro del Colle San Marco e quindi attestare la veridicita’ o meno del racconto del marito. I carabinieri continuano intanto a sentire (e in qualche caso a risentire) persone informate sui fatti e – annuncia il comandante provinciale col. Alessandro Patrizio – altre audizioni sono in programma nei prossimi giorni.

L’ultimo saluto alla giovane donna, trovata massacrata a coltellate in una pineta del Teramano due giorni dopo la scomparsa, potrebbe insomma rappresentare una specie di spartiacque nella prosecuzione delle indagini, che potrebbero imboccare una direzione piu’ precisa.

Nel frattempo i carabinieri hanno anche sentito l’agente di custodia Raffaele Paciolla, amico di Parolisi che aveva partecipato alle prime ricerche di Melania sul San Marco. Paciolla – che oggi era presente ai funerali a Somma Vesuviana – ieri ha consegnato gli investigatori i suoi tre telefonini: un Samsung, un Nokia e un apparecchio guasto da tempo, ribadendo la sua versione dei fatti su un punto importante dell’inchiesta, cioe’ di non avere scattato con il cellulare nessuna foto del cadavere di Melania, rinvenuto nel Bosco delle Casermette, dove il marito non era voluto entrare.

Lo stesso Parolisi, pero’, in un sopralluogo due giorni dopo aveva mostrato una certa conoscenza della posizione del corpo della moglie, dicendo che aveva visto delle immagini scattate con il cellulare. Paciolla dovrebbe essere risentito nei prossimi giorni dai magistrati di Ascoli.