Milano, ci si mette anche l’imam: “Vendola è gay, non votate i suoi”

Pubblicato il 9 Maggio 2011 - 17:27 OLTRE 6 MESI FA

MILANO -Silvio Berlusconi, “riconsacrando” il Palasharp al popolo della destra milanese aveva appena finito di avvertire: “Candidano uno, Giuliano Pisapia, che fino a pochi anni fa voleva rifondare il comunismo, ma che siamo matti?”. Alquanto “da matti” era ed è ancora la campagna elettorale pro Moratti sindaco: lei che si dichiara “incompatibile” con Roberto Lassini, il candidato Lassini che giura che si ritirerà, poi non si ritira anzi raccoglie voti alla faccia della “incompatibilità”. Mattacchiona è anche la campagna elettorale della Lega: grande sforzo per far vincere la Moratti al primo turno, però contemporanei grandi avertimenti che se la Moratti va al ballottaggio, i “cocci” politici, milanesi e non solo, sono tutti di Berlusconi. Pazzerella anche la campagna della sinistra, quella che vuole sindaco Pisapia, adesso qualcuno si preoccupa, fuori tempo, della possibilità che Pisapia non raccolga all’eventuale secondo turno quel che poteva raccogliere quel Boeri sconfitto alle primarie. Elezioni giocate sui nervi quelle di Milano, nervi e senso della misura che saltano spesso e volentieri. Quindi sorpresa sì, ma neanche tanta, ci mancava anche l’Imam. Un Imam che a modo suo fa eco a Giovanardi.

Eccola la  “fatwa” dell’Imam di Segrate, Abu Shwaima, si abbatte su Nichi Vendola: la guida spirituale ha detto che un buon musulmano non può votare Sel perché il suo leader è omosessuale, cosa che non si sposa con l’etica islamica. “I musulmani di Milano non devono votare i candidati della lista di Sinistra ecologia e libertà perché il suo leader Nichi Vendola, in quanto omosessuale, ha una condotta che non va d’accordo con l’etica islamica”.

A pochi giorni dal voto alle elezioni amministrative spunta così l’incognita del voto musulmano, comunità piuttosto folta a Milano e dintorni. Un voto che finora si è indirizzato più sulla sinistra, ma ora, per paradosso, potrebbe vedere i musulmani votare destra e quindi Lega.

“In una riunione tra fedeli a Milano – ha detto l’imam – ho spiegato che ritengo sia giusto votare a sinistra perché è lì che troviamo posizioni più vicine ai nostri ideali. Ho però aggiunto che a sinistra ci sono diverse componenti e certamente quella di Sel, in cui sono candidati alcuni musulmani, non è la più consona perché la condotta del suo leader contrasta con l’etica islamica. Noi non possiamo condividere il loro comportamento”.

Insomma, votate pure a sinistra ma non quella lista. Pronta la replica di Sel: “E’ evidente che questa posizione è l’altra faccia dell’arretratezza culturale sui temi dei diritti civili e del rapporto tra religioni – si legge in un documento – Da una parte Giovanardi e Borghezio, dall’altra l’imam di Segrate non fanno fare un passo in più al rispetto reciproco, alla civiltà nei rapporti tra mondi troppo spesso divisi da pregiudizi e da ottusità. Siamo comunque ottimisti e confidiamo nell’intelligenza degli elettori italiani, al di là dei loro orientamenti culturali, religiosi, sessuali. Verrà da loro una risposta matura a queste ennesime sciocchezze”.