Monza. Prof sexy, Corte dei conti: “Vittima degli alunni”

Pubblicato il 30 Gennaio 2010 - 11:40 OLTRE 6 MESI FA

Altro che atti osceni con i ragazzi della scuola media: la supplente sexy, condannata a 2 anni e 10 mesi di carcere in primo grado a Monza, è stata prosciolta dalla Corte dei conti.

«Scarsa attendibilità dei racconti» degli studenti, ragionamenti viziati «sul piano della logica», «ricostruzioni di fantasia» e non c’è «una benché minima prova che nella scuola si siano verificati atti osceni ai danni di minori», con queste motivazioni i giudici hanno ribaltato la sentenza precedente.

Nell’autunno 2006 la donna, di sostituzione per una cattedra di matematica, era stata denunciata dai genitori di cinque studenti che l’accusavano di aver avuto, durante le ripetizioni di matematica in una scuola media statale della Brianza, atti sessuali con i loro figli. Un’insegnante di educazione fisica era entrata per caso nell’aula e aveva sorpreso un ragazzo in mutande, due con i pantaloni aperti e altri due seduti sui banchi.

Nel resoconto dei giudici contabili si sottolinea tra l’altro come uno dei «corposi argomenti» su cui si basa la condanna penale è la presunta e sospetta «insistenza» con la quale la supplente avrebbe chiesto di dare ripetizioni a 5 ragazzi nell’ora successiva.  «Ragionamento che riposa su un dato errato», commentano i giudic i contabili. «L’insegnate si limitò a dire che gli studenti avevano bisogno di ripetizioni, mentre furono questi ultimi, e non lei, (…) ad insistere per rimanere con la supplente ». I minori, inoltre, subito dopo i fatti, «davano risposte (scherzi tra loro, ndr.) che nulla avevano a che fare con presunti atti sessuali », salvo modificare la versione successivamente in una «fantasiosa» ai danni dell’insegnate forse «per evitare qualsiasi conseguenza » per loro stessi. I giudici dubitano dell’attendibilità dei racconti dei ragazzi. Propendono per una «bravata» degli studenti e non escludono si siano spogliati «per mettere in difficoltà una supplente giovane, inesperta », non in grado di «tenere a bada dei ripetenti privi del benché minimo rispetto per l’istituzione scolastica e meritevoli di una esemplare sanzione disciplinare».