Gli indignati di “Occupy Scampia” contro il coprifuoco imposto dai clan

Pubblicato il 31 Gennaio 2012 - 18:30 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Una manifestazione, un’occupazione “stile indignati” nella più grande piazza di spaccio del’Europa meridionale, Scampia, a Napoli. Tutto è cominciato con un tweet. La reazione di una giovane deputata campana del Pd a un fatto di cronaca senza precedenti. È diventata una mobilitazione sui social network. “OccupyScampia”, questo il nome che Pina Picierno ha scelto ispirandosi a Zuccotti Park per dare una risposta al coprifuoco imposto dalla camorra nel quartiere-fortino degli spacciatori.

L’obiettivo è concreto, occupare con una presenza pacifica e giovanile l’inaccessibile quartiere. “Quanto sta accadendo è inaccettabile – spiega Picierno – entro oggi fisseremo modalità e tempi della nostra risposta. E dalle adesioni che sto raccogliendo posso anticipare che sarà qualcosa di forte”.

L’iniziativa prende spunto da un’inchiesta del Mattino di Napoli che ha raccontato degli orari di chiusura anticipata imposti dai clan ai negozianti del quartiere. “L’ordine – spiega Marco Di Caterino – è stato recapitato con un porta a porta. Le donne devono stare in casa. E limitare al massimo le uscite di giorno. Di notte mai”.

L’Ascom, l’associazione locale di categoria, ha confermato l’esistenza di una sorta di coprifuoco per i negozianti del quartiere. Ma c’è anche chi smentisce quanto riportato dal quotidiano. È il presidente della municipalità in cui rientra il quartiere, Angelo Pisani: “Invito i giornalisti sul territorio per verificare l’infondatezza della notizia e comprendere il pericolo di tali affermazioni. Ogni sera, qualche volta anche molto tardi, circolo in moto o in auto per le strade di Scampia per far ritorno a casa e non mi sono mai reso conto di un coprifuoco in zona, né mi è mai accaduto nulla. Purtroppo la gente non affolla le strade per il freddo, la crisi economica e forse anche per paura di pericoli ma ciò avviene in tutti i quartieri di Napoli, non certo per ordine di qualcuno”.