Padre abusa della figlia, fermato. Il pm: “Senza intercettazioni sarebbe scappato”

Pubblicato il 30 Giugno 2010 - 19:52 OLTRE 6 MESI FA

Appena saputo che la figlia aveva raccontato degli abusi subiti alla polizia voleva scappare in Tunisia. Ma era stato intercettato in alcune conversazioni telefoniche e la sua fuga è stata fermata dopo un’ ‘indagine lampo’ durata solo 48 ore.

L’uomo, un tunisino di 41 anni, ex calciatore, e’ accusato di aver violentato sua figlia di 12 anni, che mercoledi’ scorso la bambina, accompagnata da una vicina di casa, si e’ presentata in Questura per denunciare tutto: maltrattamenti sia fisici che psicologici.

L’adolescente e’ stata subito accompagnata alla clinica Mangiagalli di Milano, dove gli inquirenti hanno deciso di tenerla ricoverata. Poche ore dopo il padre si e’ rivolto alle forze dell’ordine per denunciare la scomparsa e gli e’ stato spiegato che la figlia era stata allontanata dalla casa su ordine dell’Autorita’ giudiziaria. La mattina successiva, il procuratore Forno con decreto d’urgenza ha disposto le intercettazioni.

Cosi’ gli inquirenti hanno scoperto, da una telefonata che l’uomo aveva fatto ad alcuni parenti in Tunisia, che era pronto ad andarsene. ”Mi stanno per arrestare, devo scappare, ho commesso un omicidio”, aveva spiegato ai parenti, non rivelando la vera ragione della sua fuga. Si era gia’ fatto comprare un biglietto per la Tunisia tramite internet per il sabato mattina. Venerdi’ sera invece, la Squadra mobile di Milano lo ha bloccato eseguendo il fermo,, poi convalidato dal gip Cristina Di Censo.

Il procuratore aggiunto di Milano Pietro Forno ha commentato: ”Senza le intercettazioni sarebbe scappato. Questa indagine dimostra quanto siano essenziali”.

”L’importanza delle intercettazioni – ha aggiunto Forno, a capo del pool ‘reati sessuali e fasce deboli’ – in questo caso specifico, rileva sia in relazione al pericolo di fuga che al quadro indiziario”.