Padri “assenti” devono pagare i danni ai figli

*Francesco Paolelli
Pubblicato il 31 Marzo 2010 - 13:48 OLTRE 6 MESI FA

Una sentenza rivoluzionaria quella emessa dal Tribunale di Pavia che ha condannato un uomo di Mazara del Vallo a risarcire la figlia di sette anni per averla abbandonata. La decisione dei giudici Andrea Balba e Anna Maria Oddone, è destinata a fare scuola: potrebbe diventare un precedente importante per il futuro orientamento di altri giudici alle prese con lo stesso tema.

La madre della bambina dopo la fine della convivenza con l’uomo condannato si era trasferita per lavoro a Vicenza. Da allora il padre avrebbe diminuito le visite alla piccola fino a disinteressarsene completamente. E non solo da un punto di vista economico. Non avrebbe fatto nulla per cercare di vederla e di darle quella presenza così necessaria a quell’età. Dal 2008, comunque, non sarebbero stati pagati neppure i contributi economici.

Tenendo conto della distanza tra i due, dopo il trasferimento della piccola insieme alla madre a Vicenza, i giudici hanno deciso che il padre dovrà attivarsi in futuro per garantire la sua presenza nella crescita della figlia. Indicando, come periodi di visite, i ponti dell’anno, le festività, le vacanze e tutti i fine settimana possibili.

L’assegno di mantenimento per la figlia è stato fissato in 750 euro. La parte innovativa però riguarda la somma di 3 mila euro che il padre dovrà risarcire alla figlia per averla lasciata “in un momento così delicato come l’infanzia”

“Nelle mancate visite alla minore” si legge nella sentenza “ si palesa la chiara consapevolezza del padre di non adempiere agli obblighi imposti dopo la separazione, non solo al mantenimento economico ma allo sviluppo complessivo della personalità della figlia, sostanzialmente abbandonata a se stessa”.

*Scuola di Giornalismo della Luiss