Persone scomparse: in arrivo un database dei morti senza nome

Pubblicato il 1 Marzo 2011 - 13:27 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – L’Italia sarà il primo Paese europeo ad avere un data-base centralizzato, simile a quello già in funzione nello Stato americano della Georgia, per facilitare il riconoscimento dei cadaveri non ancora identificati.

Il sistema, messo a punto lo scorso primo aprile, è ormai entrato in una fase di avanzato rodaggio grazie al lavoro del laboratorio di antropologia forense dell’Università di Milano, guidato da Cristina Cattaneo, medico legale del caso Yara, che ha stabilito i criteri per la compilazione delle schede.

Il cervellone, collegato anche allo schedario informatico del Viminale sulle persone scomparse, permetterà di combinare le informazioni dei cadaveri per tentare quell’identificazione non ancora riuscita alle Procure o alle anagrafi comunali.

Sono circa 800 in Italia le salme che non hanno un nome: alcune sepolte come ”sconosciuti”, altre conservate negli obitori. Proprio alla loro dignità si sono rivolti gli sforzi della dottoressa Cattaneo, sostenuti dalla collaborazione dell’associazione Penelope e dall’assessore ai Servizi Civici del Comune di Milano Stefano Pillitteri. ”Ho fiducia che questo database presto funzioni – ha detto Cattaneo – ma occorre che le Procure diventino dei punti di collazione delle informazioni stimolando i medici legali a compilare le schede dopo le autopsie”.

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