Ponte di Genova, terminato varo in quota ultima maxi-campata. Sindacati: “Ora stop”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Marzo 2020 - 20:27 OLTRE 6 MESI FA
Ponte di Genova, varo in quota completato: sindacati chiedono stop lavori

L’ultima maxi campata del Ponte di Genova installata il 22 marzo (Foto ANSA)

GENOVA – Il varo in quota dell’ultima maxi-campata da 100 metri del ponte di Genova è stato completato il 22 marzo. La realizzazione della struttura progettata da Renzo Piano è stata affidata a Fincantieri Infrastructure, che ha sottolineato come i lavori siano stati svolti seguendo le regole di prevenzione per la diffusione del coronavirus per gli operai. I sindacati però ora chiedono lo stop dei lavori per salvaguardare la salute dei lavoratori.

Gli operati infatti lavorano alla costruzione del ponte, con la struttura che ha raggiunto circa 800 metri di lunghezza delle campate, cioè circa l’80% dell’intera struttura per 6mila tonnellate di acciaio. I lavori per portare l’ultima campata, dal peso di 1800 tonnellate e alta 40 metri, sono iniziati sabato e hanno impegnato una squadra di 50 operai circa. 

Fincantieri ha fatto sapere in una nota: “In linea con le azioni specifiche messe in campo in relazione all’emergenza Covid-19 è stata stipulata una assicurazione sanitaria integrativa ad hoc per tutti i dipendenti e sono stati chiusi gli stabilimenti, con l’impegno di riprendere le attività solo quando sarà possibile garantirne lo svolgimento nella piena sicurezza dei lavoratori”.

I sindacati il 23 marzo però chiedono di riflettere sulla possibilità di fermare il cantiere del nuovo viadotto autostradale di Genova, anche se rientra tra le opere strategiche. Federico Pezzoli, segretario della Fillea Cgil di Genova, ha dichiarato: “Il varo della terza maxi trave è stato un successo, tutti noi genovesi sappiamo cosa rappresenti quel ponte e quanto sia prioritario”.

Pezzoli ha proseguito: “Adesso pensiamo che sarebbe opportuno ragionare sulla possibilità di rallentare con i lavori, magari rinviare di altri 20 giorni il taglio del nastro che rischia di non poter essere comunque effettuato. I lavoratori non sono sereni e questo porta a rischi che vanno oltre quello del Covid19: quando si lavora a 40 metri di altezza non si può essere preoccupati”.

Anche Andrea Tafaria, Filca Cisl Liguria, è della stessa opinione: “Il buon senso direbbe di fermarsi, in quel cantiere lavorano molti operai non genovesi”. Meno drastica la Uil: “Pensiamo sia giusta una sospensione di alcuni giorni per permettere una completa sanificazione e garantire tutte le misure possibili”, dice Mirko Trapasso, segretario generale Feneal Uil Liguria.

“Dopo il passo indietro dell’azienda Cossi – spiega il sindacalista – ci sono altri operai che hanno deciso di mettersi in mutua perché, anche se le misure di sicurezza, nel cantiere del ponte, vengono rispettate, il rischio zero non esiste”. “Altro problema – aggiunge Tafaria – è la quarantena preventiva a cui sono sottoposti alcuni dipendenti che magari rientrano da fuori”.

Oltre agli edili, il problema riguarda i metalmeccanici, almeno tre imprese di saldatura in subappalto a Fincantieri, parte del consorzio PerGenova. Il rallentamento auspicato dai sindacati, in un cantiere organizzato con il metodo “fast track”, ovvero delle lavorazioni in parallelo, significherebbe un sostanziale stop. “Ma parliamo di una ventina di giorni, per scavalcare i rischi maggiori”, afferma Pezzoli.

Nel cantiere, al momento, non sono stati segnalati casi di positività al coronavirus. Finora sono montati oltre 800 metri di impalcato su 1067 totali. Il cantiere procede, fa sapere Salini. “Si stanno già organizzando le operazioni per la preparazione della soletta del ponte per poter riconsegnare l’opera alla città in tempi record”.

(Fonte Repubblica e ANSA)