Processo Claps: oltre Restivo, toghe e tonache complici del mistero

Pubblicato il 9 Novembre 2011 - 13:32 OLTRE 6 MESI FA

I funerali di Elisa Claps alla presenza di preti e autorità (Lapresse)

SALERNO – Danilo Restivo con ogni probabilità sarà condannato per l’omicidio di Elisa Claps, ma al processo che si sta celebrando a Salerno Goffredo Buccini del Corriere della Sera vede molti “coimputati di pietra” che hanno fatto durare 17 anni un giallo che poteva essere risolto in poche ore. La ragazza di 16 anni sparita il 12 settembre 1993, fu ritrovata cadavere il 17 marzo 2010 nel sottotetto della sua parrocchia di Potenza. Scrive Buccini:

Era sempre stata lì, a due passi da casa, mentre la cercavano. E in quei diciassette anni, alla Santissima Trinità, s’è distribuita la Comunione come sempre: così ora è difficile non pensare a quanti sapessero che intanto, sulle loro teste, il corpo di una ragazzina si stava mummificando. A quanti hanno taciuto finora.

Ci sono altri colpevoli in questa vicenda, oltre a Restivo, il “mostro” perfetto, già condannato all’ergastolo in Inghilterra per l’omicidio della sarta Heather Barnett, delitto con modalità del tutto simili a quello della Claps. Restivo sarà con ogni probabilità condannato anche in Italia, per il caso Claps. Ma c’è un ma, fatto di toghe e tonache le cui responsabilità nel “mistero” non sono mai state oggetto di indagine.

“Chi sa parli”, hanno gridato ancora la mamma e il fratello di Elisa. Puntando il dito sul magistrato e sugli investigatori di allora che, acciuffato Restivo col sangue ancora sulle mani, non ne sequestrarono gli abiti e non perquisirono la chiesa; e sulle stesse gerarchie ecclesiastiche di Potenza, con in testa il compianto don Mimì Sabia, il parroco amico dei politici, sempre impermeabile alle domande sulla famiglia Claps. Il “no” del gup di Salerno alla richiesta della diocesi di costituirsi parte civile non pare prestarsi a molti equivoci. Che Restivo fosse un ragazzone pericoloso dovevano saperlo in molti, primi fra tutti i suoi influenti familiari. Chi l’ha coperto e lasciato fuggire in Inghilterra potrebbe sentirsi indirettamente responsabile della morte della povera sartina Barnett. Ora, in questa variante di familismo amorale, si proiettano le immancabili ombre di 007 infedeli e toghe sporche.