Processo Diaz, chieste attenuanti: “Non si può ignorare Cv di chi arrestò Provenzano”

Pubblicato il 14 Giugno 2012 - 18:31 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 14 GIU – ''Il curriculum che ha alle spalle un funzionario della polizia come Gilberto Caldarozzi, che ha arrestato boss come Provenzano e Madonia, non puo' essere ignorato e non puo', quanto meno, portare alla concessione delle circostanze attenuanti''. Lo ha sottolineato nella sua arringa l'avvocato Gilberto Lozzi, in Cassazione, durante l'udienza del processo per le violenze alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001 che ha, tra i 25 imputati, anche Caldarozzi, l'attuale capo dello Sco, condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione per aver firmato i verbali falsi della sanguinosa irruzione alla Diaz.

Lozzi ha ricordato che ''anche il recente arresto del killer attentatore di Brindisi e' merito anche del lavoro di Caldarozzi''. Lozzi ha poi chiesto alla Quinta sezione penale della Cassazione – che emettera' il verdetto sul processo per la vicenda Diaz – ''di non mettere sullo stesso piano la condotta di chi, come Caldarozzi, e' accusato solo di falso con il comportamento di quei poliziotti che, invece, sono accusati di aver preso a calci e continuato a picchiare persone ferite e gia' a terra''. Anche per quel che concerne questo aspetto, Lozzi ritiene sbagliato negare a tutti gli imputati, pur nella diversita' dei capi di imputazione, le circostanze attenuanti.

Il legale, inoltre, ha sostenuto che ''non si puo' ravvisare il reato di falso nel comportamento di chi ritiene che l'atto contenga circostanze vere: firmare al buio, per un funzionario di polizia ma penso anche alla Guardia di finanza, e' una prassi: come si fa a verificare se e' tutto vero quanto e' descritto in una relazione se a quella determinata perquisizione non si ha partecipato direttamente?''.