Ravenna: accecato dalla gelosia, sabota i freni della ex e poi la picchia. Arrestato

Pubblicato il 14 Aprile 2011 - 09:32 OLTRE 6 MESI FA

RAVENNA – Un cinquantenne originario di Maratea (Potenza) è stato arrestato a Ravenna con l’accusa di avere poco più di un mese fa sabotato i freni dell’auto dell’ex compagna e di avere poi picchiato e atterrato la donna arrivando a saltarle addosso a piedi pari dopo essersi arrampicato su un cancello. Per la vittima quattro costole rotte e vari traumi per una prognosi iniziale di almeno 60 giorni.

L’uomo deve rispondere di stalking, lesioni gravi, tentate lesioni, minacce aggravate e danneggiamenti. L’arrestato e la donna avevano convissuto tra il 1996 e il 2003. Poi la fine della relazione seguita da un breve riavvicinamento che era terminato nel 2007 quando la polizia era intervenuta nell’abitazione della donna per allontanare l’uomo.

Nel 2009 il cinquantenne era stato condannato dal Gup del Tribunale di Ravenna ad un anno e mezzo per maltrattamenti, danneggiamenti, lesioni e molestie sempre nei confronti della ex. La notte del 9 marzo scorso – secondo la denuncia – la donna all’uscita dal suo lavoro a Madonna dell’Albero, frazione alle porte di Ravenna, si era accorta di una spia accesa nel quadro della sua vettura. Facendo una manovra in retromarcia, aveva constatato che i freni non funzionavano. Si era allora rivolta a un collega il quale, controllando con una torcia, aveva trovato una macchia d’olio vicino a una gomma anteriore, evento che qualche giorno dopo anche un meccanico avrebbe ricondotto a una manomissione.

L’uomo si era quindi offerto di riaccompagnare la donna. Ma era sbucato l’ex che dopo avere allontanato l’altro con una minaccia, aveva iniziato a picchiare lei. Lei era scappata, lui l’aveva raggiunta e, sfruttando un cancello, le era saltato addosso a corpo morto. Il cinquantenne, ancora secondo la denuncia, aveva poi iniziato a pedinarla e aveva pure telefonato alla moglie del datore di lavoro di lei per raccontarle che suo marito aveva una relazione con quella sua dipendente. Per l’accusa solo una mossa per farle perdere il posto. A quel punto, alla luce di quanto emerso finora e in ragione del pericolo di reiterazione del reato, il Gip Galassi, su richiesta del Pm Gianluca Chiapponi, ha emesso l’ordine di custodia cautelare in carcere.