Ravenna, pluriomicida spara e ferisce avvocato: “Aveva chiesto saldo parcella”

Pubblicato il 17 Settembre 2012 - 19:34| Aggiornato il 18 Settembre 2012 OLTRE 6 MESI FA

RAVENNA – Attimi di panico in un rinomato studio legale di Ravenna. Un uomo ha aperto il fuoco dopo una lite furibonda ferendo l’avvocato, Francesco Manetti, 43 anni. E’ accaduto intorno alle 17.40 di lunedì, nello Studio Manfredi di via Castel San Pietro, nel pieno centro di Ravenna. L’aggressore, un pluriomicida di 75 anni, Primo Bisi, è stato arrestato da due uomini della polizia municipale, ai quali ha anche tentato di sparare, senza riuscirci perché l’arma, una sparachiodi modificata in modo piuttosto rudimentale, si sarebbe inceppata. L’avvocato aveva sollecitato il pagamento delle parcelle per avergli fatto ottenere i domiciliari dopo l’assassinio della moglie e del suo amante. Ma secondo le ricostruzioni, l’uomo non aveva gradito e si era presentato con fare minaccioso nello studio legale.

Dopo alcuni momenti di tensione, è nata la colluttazione nel corso della quale è rimasto ferito tra il torace e la spalla l’avvocato Manetti, poi portato all’ospedale dove è stato sottoposto a Tac e sottoposto a intervento chirurgico per l’estrazione del proiettile. L’avvocato aveva chiesto il saldo della parcella per i contenziosi nei quali aveva difeso il suo aggressore.

L’aggressore è fuggito di corsa verso la periferia, ma è stato inseguito da due vigili urbani: uno è un ispettore di Ravenna, Paolo Claps, in quel momento fuori servizio, l’altro è l’ex comandante della polizia municipale ravennate, Bartolomeo Schioppa, ora in servizio ad Anzio. I due sono riusciti a bloccarlo in via Scuole Pubbliche, e poi a consegnarlo alla Polizia, ma prima l’uomo ha tentato di sparare, senza riuscirci.

Bisi aveva già ucciso tre volte: l’amante della moglie nel 1963 e poi la stessa donna e un secondo amante nel 2001. Per i tre delitti è già stato condannato e ora era agli arresti domiciliari. L’avvocato Manetti aveva avanzato un recupero crediti (7-8.000 euro) nei confronti del cliente, che pare lo avesse già minacciato di ”fargliela pagare”.

Bisi nel 1963, fresco sposo di Jolanda Consalvo, aveva ucciso a sprangate l’amante della donna ad Argenta, in provincia di Ferrara. Li aveva sorpresi insieme, e non aveva esitato ad ammazzare il rivale in una colluttazione culminata nei colpi di spranga in cortile. Condannato a 14 anni di carcere, è uscito nel 1975. Il copione si ripete nel 2001.

La coppia si era spostata a Savio, a pochi chilometri da Ravenna. Cogliendo nuovamente la moglie con l’amante nella camera da letto, Bisi si è infuriato e, questa la sua versione, avrebbe reagito a un tentativo dell’altro di accoltellarlo facendo fuoco con una Smith and Wesson, calibro 357 Magnum, regolarmente detenuta per uso sportivo. Prima alla moglir e poi ad Alfredo Gridelli, di 57, un vicino di casa troppo “affettuoso”.