L’Antitrust contro Red Bull: “Effetti collaterali sui più giovani?”

Pubblicato il 11 Agosto 2012 - 18:17 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’Antitrust vuole far luce sulla pubblicità della Red Bull, la bevanda energetica che “mette le ali”, e capire che cosa produce gli effetti decantati.

L’Autorità ha aperto un procedimento per pratica commerciale scorretta nei confronti dell’azienda produttrice, contro la quale, secondo quanto scrive l’agenzia Ansa, si è mossa anche Altroconsumo presentando un esposto.

Il procedimento avviato dall’Autorità garante per la concorrenza e il mercato intende fare luce sulla pubblicità della bevanda (già sanzionata nel 2009 con una multa da 80mila euro), che non indicherebbe le effettive caratteristiche del prodotto e i possibili effetti negativi legati a un consumo eccessivo, soprattutto in associazione con l’alcol, con rischi particolari per bambini e adolescenti.

L’Antitrust evidenzia che Red Bull viene pubblicizzata ”come un efficace energy drink” e il consumo della bevanda viene suggerito anche agli adolescenti, ”in talune specifiche situazioni di stanchezza e stress psico-fisico, anche relative alla guida, ovvero omettendo l’esistenza di possibili limitazioni e pericoli per la salute derivanti dall’assunzione eccessiva del prodotto”. Basti pensare che sul sito si consiglia di assumere la bevanda ”durante le lezioni e sessioni di studio”, o ”durante una partita ai videogame” o anche ”mentre si è alla guida”.

Inoltre si suggerisce di affidarsi a Red Bull anche per affrontare ”lunghe notti di festa” o ”prima di far ritorno a casa”: frasi che, secondo l’Antitrust, ”potrebbero essere idonee a suggerire, anche implicitamente, che con Red Bull sia possibile superare momenti di estrema stanchezza, magari dopo estenuanti serate in discoteca, con la conseguenza di trascurare basilari regole di prudenza, fino al punto di poter mettere potenzialmente a rischio la propria vita”.

Il rischio, insomma, è che giovani e giovanissimi possano mettersi alla guida dopo una movimentata nottata, pensando che basti una Red Bull per metterli al riparo da un colpo di sonno.

A preoccupare l’Antitrust è anche la scelta di affidarsi ai cartoon, tarati su un pubblico di giovani, adolescenti e bambini. E la formulazione generale del sito, che ”potrebbe indurre a un consumo eccessivo dell’energy drink in quanto in grado di generare un senso di leggerezza e benessere, obiettivo perseguito anche tramite l’ausilio di immagini che suggeriscono l’idea del volo”.

Infine, secondo l’Antitrust anche l’etichetta della bevanda potrebbe essere ingannevole perché, in violazione di una specifica direttiva comunitaria, non indica, con caratteri grafici adeguati e accanto al nome del prodotto, l’elevato tenore di caffeina.