Rignano Flaminio, pm: “Condannare tutti gli imputati a 12 anni”

Pubblicato il 2 Aprile 2012 - 14:46 OLTRE 6 MESI FA

L'avvocato dei coniugi Scancarello, Roberto Borgogno (Lapresse)

ROMA – Dodici anni di reclusione per ciascuno dei cinque imputati nel processo per i presunti abusi su almeno 21 bambini della scuola “Olga Rovere” di Rignano Flaminio. E’ la richiesta del pm Marco Mansi nella requisitoria del processo che vede imputati le maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio, l’autore tv Gianfranco Scancarello (marito della Del meglio) e la bidella Cristina Lunerti.

A vario titolo e a seconda delle posizioni, gli imputati sono accusati di violenza sessuale di gruppo, maltrattamenti, corruzione di minore, sequestro di persona, atti osceni, sottrazione di persona incapace, turpiloquio e atti contrari alla pubblica decenza. Il pm Mansi, nel sollecitare la condanna dei cinque imputati, ha chiesto anche la trasmissione degli atti per procedere contro altre due maestre, contro un testimone e anche contro Kelum De Silva Weramuni, il benzinaio cingalese la cui posizione era stata archiviata nel corso delle indagini.

Il rappresentante della pubblica accusa ha ricostruito tutti i passaggi dell’inchiesta che ha portato all’odierno processo, focalizzando anche e soprattutto la sua attenzione sui contenuti dell’attivita’ tecnica che i medici hanno compiuto su alcuni dei bambini nel corso del lungo incidente probatorio per acquisire agli atti processuali le testimonianze dei piccoli. Dopo la pausa, il processo, in corso davanti al Tribunale di Tivoli, riprendera’ con l’intervento del primo dei legali di parte civile.

”Oggi il pm ci ha fornito molti dati che però non appaiono assolutamente convergenti”. E’ stato il commento dell’avvocato Roberto Borgogno, legale di due degli imputati (i coniugi Scancarello-Del Meglio) al processo. ”Ancora – ha aggiunto il penalista  dopo le pesanti richieste di condanna fatte dalla pubblica accusa nei confronti dei cinque imputati – il rappresentante dell’accusa non ci ha spiegato come e quando si sono svolti i fatti che contesta e per i quali ha chiesto le condanne, né come questi stessi fatti sarebbero riconducibili agli imputati”. L’avvocato Ippolita Naso, legale della maestra Magalotti, ha aggiunto: ”Il pm Mansi ha fatto solo un discorso d’insieme. Forse dovremmo tenere bene in mente il fatto che non esiste e non puo’ esistere la responsabilita’ di gruppo”.