Rosa Donzelli, rapinatrice uccisa. Amici: “Se felice, tinta di biondo”

Pubblicato il 6 Aprile 2012 - 11:13 OLTRE 6 MESI FA

MONTE URANO (FERMO) – “Quando era felice, si tingeva bionda”. Questa era Rosa Donzelli, la rapinatrice uccisa a Monte Urano, vicino Fermo. Gli amici la descrivono come una donna che amava la vita alla “Scarface” e frequentava ambienti vicino alla malavita. Lei, 35 anni e napoletana di origine, aveva sempre scelto uomini sbagliati. Uno di questi era Gaetano Di Stasi, pugliese di 39 anni arrestato per traffico e spaccio di droga, che nei suoi affari allegali aveva inserito anche Rosa, arrestata nel 2008 in una maxi retata e accusata di essere un corriere della droga.

La morte però Rosa l’ha trovata durante una rapina. Francesco Cifola, orafo di 51 anni, dopo essere stato incaprettato, picchiato, minacciato e terrorizzato, ha reagito per salvare l’anziano padre Duilio, che rosa ed il compagno avevano preso di mira. Tre colpi al petto sono stati fatali per la donna. Due le vite distrutte. Anche quella di Cifola, che ha dichiarato: “Sono distrutto: vivrò per sempre con il rimorso di aver troncato una vita”.

Rosa lascia un figlio di 13 anni, avuto dal suo primo matrimonio, che già da tempo viveva con la nonna nel napoletano. Massimo Dibonaventura, uno dei legali che l’ha seguita nel 2008, ha detto: “Una personalità fragile, facilmente condizionabile, soprattutto dagli uomini di cui si innamorava regolarmente”. Michela Romagnoli, un altro dei suoi avvocati, si è detta sotto choc per la notizia: “Non riuscivo a credere che la rapinatrice uccisa fosse la Donzelli che conoscevo io. Non riesco a calarla in una situazione di tale violenza, a meno che non sia successo qualcosa… “.