Rugby Fiumicino (Roma): due allievi picchiati in hotel dai loro allenatori

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Agosto 2015 - 08:54 OLTRE 6 MESI FA
Rugby Fiumicino (Roma): due allievi picchiati in hotel dai loro allenatori

Foto d’archivio

ROMA – Sono stati chiusi in una stanza di albergo, immobilizzati e poi picchiati. Le vittime sono due ragazzi di tredici anni di Fiumicino (Roma), giovani promesse del rugby, in ritiro con la squadra locale. I fatti, denunciati ai carabinieri dai genitori, risalgono a un paio di mesi fa. A picchiarli sono stati tre allenatori. La brutta storia viene raccontata da Valeria Costantini per il Corriere della Sera.

Una trasferta come tante a Iesolo, vicino Venezia, per una serie di sfide. La sera del 9 maggio però si è trasformata in un incubo per i ragazzi quando, alle 23.30, tre allenatori hanno prima bussato alla porta della loro camera, poi hanno fatto irruzione. Il racconto di quei minuti, ora al vaglio dei magistrati, è nelle denunce. Uno dei ragazzi, Stefano (nome di fantasia), spaventato, si nasconde subito sotto le coperte. Viene raggiunto da un ceffone e un avvertimento: «stai zitto sennò ce ne stanno pure per te». Poi la «spedizione punitiva» contro il giovane che chiameremo Marco, corso a cercare rifugio sotto i letti. «I tre entravano e spostavano il letto e l’allenatore Bobo (soprannome di uno degli accompagnatori, nda) iniziava a dargli calci con la punta della scarpa intimandogli di uscire da sotto il letto», si legge nella denuncia dei genitori.

Tirato fuori e messo sul letto poi «Bobo diceva a mio figlio ‘mò ti do una cinquina che ti tolgo cinque strati de pelle’…mio figlio con le mani tentava di ripararsi dai colpi che Bobo gli dava, gli altri due, Cricio e Bistecca (soprannomi dei due adulti, ndr) gli bloccavano le mani consentendo a Bobo di dare a mio figlio schiaffi e pugni su gambe, addome, braccia, glutei». «Il mio amico piangeva dal dolore e intanto una signora riprendeva la scena col cellulare e bloccava la porta», ha descritto Stefano il pestaggio. Per Marco, ecchimosi multiple su tutto il corpo e una prognosi, dopo la visita in pronto soccorso, di cinque giorni. «Ho trovato mio figlio seduto sul letto con aria sperduta», ha raccontato la mamma che poi ha ricostruito i fatti.