Salento: resort chiuso per abusivismo, indagati funzionari della Regione

Pubblicato il 15 Novembre 2011 - 17:32 OLTRE 6 MESI FA

LECCE – Un paradiso per turisti nel Salento, un resort da 50 milioni di euro sequestrato dalla Guardia di Finanza per abusivismo. Ben 129 le persone indagate per reati ambientali, tra cui i responsabili del Comune e della Regione Puglia che hanno rilasciato le autorizzazioni e i 120 proprietari di appartamenti. I 9 pubblici ufficiali coinvolti nello scandalo sono l’ex sindaco di Porto Cesareo Vito Foscarini, i 3 responsabili dell’epoca degli assessorati regionali all’Ambiente e all’Urbanistica (Luigi Ampolo, Giuseppe Lazzazzera e Luca Limongelli), 2 responsabili dell’Ufficio tecnico comunale (Cosimo Coppola e Giovanni Ratta), 2 progettisti (Claudio Conversano e Antonio Nestola) e il legale rappresentante delle società coinvolte (Franco Iaconisi).

La struttura turistica sequestrata è il resort “Punta Grossa” di Porto Cesareo, di proprietà della società Fgci srl. Le indagini delle fiamme gialle hanno accertato che il villaggio è stato realizzato in seguito a una lottizzazione abusiva a scopo edilizio di terreni in località Serricelle, aree protette che per le loro caratteristiche paesaggistiche sono state dichiarate di notevole interesse pubblico.

Tra queste le zone di Palude del conte, Duna di Punta Prosciutto e altre dichiarate riserve marine. La costruzione del complesso immobiliare che sorge su un’area molto vasta ha inoltre causato una rilevante trasformazione urbanistica delle aree interessate, sottoposte a vincoli ambientali e paesaggistici, anche in violazione delle prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti e delle normative edilizia, urbanistica ed ambientale.