San Raffaele chiude cliniche Lazio: “Non veniamo pagati”. Regione: “Nessuna responsabilità”

Pubblicato il 6 Agosto 2013 - 21:36 OLTRE 6 MESI FA
San Raffaele chiude cliniche Lazio: "Non veniamo pagati"

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti (LaPresse)

ROMA – Chiudono tutte le strutture sanitarie del gruppo San Raffaele nel Lazio, con la messa in mobilità degli oltre 2mila dipendenti. Lo annuncia il Presidente della San Raffaele SpA, Carlo Trivelli, a conclusione di una riunione sindacale. “Il mancato rispetto da parte della Regione Lazio degli accordi sottoscritti solo il 31 luglio – dichiara Trivelli – priva la San Raffaele della liquidità necessaria per garantire la prosecuzione delle attività del gruppo, che sarà, a questo punto, costretto a chiudere tutte le strutture del Lazio e ad attivare le procedure per la messa in mobilità di più di duemila dipendenti”.

Con un telegramma inviato ai Prefetti delle Province interessate, al Commissario Regionale per la Sanità Nicola Zingaretti, ed ai Direttori Generali delle Asl competenti, la San Raffaele SpA ha comunicato che “a causa della persistente inadempienza della Regione Lazio e delle Aziende Sanitarie Locali nel pagamento dei crediti correnti e pregressi, ivi compresi quelli derivanti da sentenze passate in giudicato e di quelli stabiliti dagli accordi sottoscritti, gli ultimi siglati in data 11 giugno e 31 luglio, è materialmente impossibilitata a provvedere al pagamento delle retribuzioni ai lavoratori nonché delle forniture di farmaci e presidi e di quant’altro indispensabile all’assistenza degli oltre 1800 pazienti ricoverati presso le sue Case di Cura del Lazio”; ragion per cui, spiega una nota del San Raffaele, “si vede costretta a procedere all’immediata, ancorché temporanea, sospensione di tutte le attività sanitarie, con progressiva cessazione di ogni rapporto di lavoro con i dipendenti e i collaboratori”. Con lo stesso telegramma, la San Raffaele SpA, riservandosi di agire per il risarcimento dei conseguenti danni subiti e subendi, ha invitato Le Asl “ad attivare urgentemente tutte le procedure per la presa in carico dei pazienti ricoverati presso le sue strutture entro e non oltre 72 ore”.

REGIONE LAZIO: “NESSUNA RESPONSABILITA’. NON SIAMO UN BANCOMAT” – La Regione Lazio risponde al gruppo San Raffaele spiegando di “non ha alcuna responsabilità circa la decisione unilaterale dell’azienda San Raffaele di sospensione delle attività dovuta a una grave mancanza di liquidità”. Lo afferma la stessa Regione in una nota sottolineando che “la situazione di crisi si è determinata poiché le somme vantate dal San Raffaele, pari a oltre 11 milioni di euro, derivano da fatture della Asl Rmh su cui vi  è stato un recente giudizio del Tribunale Civile di Roma che in data 21 marzo ha rigettato le istanze del San Raffaele Spa”.

“Pertanto – continua la nota della Regione Lazio – quelle cifre non sono somme esigibili dall’azienda che potevano essere inserite tra i crediti ed entrare nel processo amministrativo del dl 35. A oggi all’azienda San Raffaele sono stati liquidati oltre 31 milioni di euro e altri cinque sono in pagamento”. La Regione poi fa sapere di aver richiesto alla Asl di Frosinone “di accelerare le procedure di liquidazione e ottenuto rassicurazione che ciò verrà fatto entro i prossimi due giorni in riferimento al rateo di maggio”.

“Per questo – si legge – rispediamo al mittente le accuse relative alla mancata osservanza di accordi. La Regione Lazio non è  un bancomat, ma è impegnata nella risoluzione delle problematiche nel rispetto delle regole e dei ruoli. Il nostro lavoro non si e’ mai fermato e puntualmente si sta verificando, in queste ultime ore, la situazione creditizia delle Asl nei confronti del Gruppo San Raffaele. Chi fa impresa non può pensare di trasferire alla pubblica amministrazione il rischio di impresa o la mancanza di liquidità”.

PREOCCUPATI I SINDACATI – Gli operatori sanitari ed amministrativi delle 13 strutture sanitarie San Raffaele del Lazio “apprendono con sconcerto che, a causa degli ennesimi impegni sottoscritti e nuovamente disattesi dalla Amministrazione Regionale anche alla presenza delle OO.SS. dei lavoratori CGIL – CISL – UIL – UGL, la San Raffaele S.pA.ha appena annunciato di dovere procedere, suo malgrado, alla immediata sospensione entro le prossime 72 ore delle attività sanitarie ed alla progressiva disattivazione dei rapporti di lavoro in essere”. Lo sottolinea il Comitato per la difesa del San Raffaele, sottolineando che i laboratori sono “indignati di fronte a tanta indifferenza da parte dell’attuale responsabile dell’Assessorato alla Salute della Regione Lazio che ha portato il ritardo sulle nostre spettanze a 4 mensilità, onere insostenibile soprattutto per quelle numerose famiglie dove entrambi i coniugi lavorano per la San Raffaele”.

“Noi lavoratori – aggiunge il Comitato – chiediamo di essere ricevuti immediatamente in delegazione dal Presidente Zingaretti, che tanto si è mostrato sensibile in campagna elettorale nel difendere il diritto al lavoro ed il diritto alla salute dei 2mila operatori e dei 5mila pazienti che quotidianamente vengono assistiti dalle 13 strutture del Lazio del Gruppo San Raffaele, per trovare una immediata soluzione costruttiva. Noi lavoratori, ormai alla disperazione, siamo pronti a forme di protesta anche estreme. Preannunciamo per Giovedì 9 agosto alle ore 10.00 una manifestazione sotto la Presidenza della Regione Lazio in Via Rosa Raimondi Garibaldi e l’occupazione permanente delle 13 strutture sanitarie volta ad impedire lo svuotamento dei posti letto e la conseguente perdita dei nostri posti di lavoro”.