Scala Santa: dopo 300 anni si possono rivedere i gradini dove passò Gesù Cristo

di Dini Casali
Pubblicato il 28 Marzo 2019 - 11:38 OLTRE 6 MESI FA
Scala Santa: dopo 300 anni si possono rivedere i gradini dove passò Gesù Cristo

Scala Santa: dopo 300 anni si possono rivedere i gradini dove passò Gesù Cristo

ROMA – La Scala Santa come mai l’abbiamo vista, almeno da 300 anni: l’11 aprile la scalinata che secondo la tradizione cattolica fu attraversata da Gesù Cristo quando fu condotto al palazzo pretorio di Ponzio Pilato sarà riaperta, consentendo per soli 60 giorni a milioni di fedeli di salirne in ginocchio i gradini nello splendore del marmo bianco originale. Senza il rivestimento in legno, cioè, che ricopre i santi gradini dal 1723: il marmo si stava pericolosamente consumando sotto l’ininterrotto susseguirsi delle processioni di pellegrini, per questo papa Innocenzo III decise di rivestirlo con assi di legno di noce.

Vale la pena descrivere la storia di quella che verosimilmente è la reliquia più imponente che dalla Terra Santa  abbia preso la via di Roma, precisamente nel santuario pontificio progettato da Domenico Fontana alla fine del ‘500 accanto alla basilica di San Giovanni in Laterano (l’antica residenza pontificia). Fu Sant’Elena, madre dell’imperatore romano Costantino e responsabile della sua conversione alla fede cristiana, a far trasportare da Gerusalemme nel 326 i 28 scalini del marmo bianco “proconnesio” estratto dalle cave del mar di Marmara e che conducevano al palazzo di Ponzio Pilato, governatore della Galilea, provincia romana.

E’ un momento cruciale del processo che prelude alla condanna e alla crocifissione del Cristo: sono i farisei che dal palazzo di Caifa lo fanno arrestare, legare e condurre dall’autorità romana, appunto al palazzo pretorio. Il rettore del santuario, padre Francesco Guerra, descrive l’emozionante percorso devozionale al Corriere della Sera: “E’ impressionante vedere i segni della devozione di milioni di pellegrini. Sulla Scala secondo la tradizione ci sono 4 macchie del sangue di Gesù: 3 sono coperte da croci, 2 di bronzo e una di porfido rosso. All’altezza della quarta, protetta da una grata, si è formato un buco, perché i fedeli infilavano le dita per toccare proprio quel punto”. (fonte Corriere della Sera)