Scuola, protesta contro l’orario di 24 ore. Al Talete di Roma “sciopero bianco”

Pubblicato il 22 Ottobre 2012 - 13:05 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Flash mob davanti alla sede del Ministero dell’Istruzione a Roma. Proteste dei licei e al Talete di Roma anche uno “sciopero bianco”. I professori si rivoltano contro i provvedimenti del Governo Monti, tra i quali il passaggio da 18 a 24 ore settimanali. Questa volta non sono né cortei, né occupazioni studentesche. Domenica mattina in centinaia hanno animato un flash-mob organizzato via sms davanti alla sede del Miur. In un liceo scientifico, il Talete, il collegio docenti ha deciso una settimana di ‘didattica essenziale’, senza interrogazioni né compiti in classe, più il blocco di tutte le attività del piano dell’offerta formativa e dei viaggi d’istruzione. A unirsi al coro dei dissensi anche i docenti dell’Anco Marzio, del Labriola e del Mamiani .

”Il Collegio Docenti del Liceo Ginnasio ‘Anco Marzio’ esprime grave preoccupazione, indignazione e profondo dissenso nei confronti di una politica governativa fortemente punitiva verso la scuola pubblica, caratterizzata da tagli di risorse e personale – recita un documento diffuso dal Coordinamento Scuole Secondarie Roma -. Si riserva, infine, a riguardo ogni forma di contrasto e resistenza a tali politiche, anche in collaborazione con le altre componenti (Ata, studenti, genitori) e con altre scuole del territorio”.

Documento analogo viene divulgato dallo stesso coordinamento a nome del collegio docenti del liceo scientifico A.Labriola, mentre a nome del Mamiani arriva uno scritto più articolato: ”Noi sottoscritti docenti del Liceo Classico Statale ‘T. Mamiani’ di Roma, nella piena consapevolezza dei nostri diritti, delle nostre prerogative in ambito pedagogico-didattico e, soprattutto, della nostra dignità, rifiutiamo con forza la politica governativa sulla Scuola, e invitiamo i colleghi di tutte le scuole d’Italia a respingere con tutte le proprie forze il Ddl 953 (ex disegno di legge Aprea)”.

Lunedì ha iniziato il Talete: ”Pur non essendoci assolutamente alcuna interruzione di pubblico servizio – spiega il preside Antonio Panaccione – i docenti rimarranno in classe, ma faranno una didattica alternativa e essenziale: ad esempio, senza fare interrogazioni e compiti in classe, leggendo dai libri al posto di spiegare, senza attività di laboratorio o esterne. Siamo convinti che alunni e genitori ci sostengano. Vogliamo che il Governo ritiri immediatamente: il D.D.L 953 ex Aprea; il decreto di stabilità con l’orario a 24 ore; e il concorso per l’accesso all’insegnamento che svantaggia i precari. Se così non sarà siamo pronti a forme di lotta ancora più incisive, anche inedite, con il blocco dei consigli di classe, degli scrutini e dell’adozione dei libri di testo”’.

A Palermo due docenti si sono rifiutati di ricoprire l’incarico di coordinatori di classe. Un precario di Ferrara ha stampato magliette con frasi tipo: “Pubblica (d)istruzione”.