Su 69 nuovi magistrati, 63 spediti a Napoli Nord al Tribunale che non c’è

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Luglio 2013 - 10:55 OLTRE 6 MESI FA
Su 69 nuovi magistrati, 63 spediti a Napoli Nord al Tribunale che non c'è

Su 69 nuovi magistrati, 63 spediti a Napoli Nord al Tribunale che non c’è

ROMA – Nell’Italia dei Tribunali ingolfati e sotto organico, il Ministero della Giustizia potendo distribuire 69 nuovi magistrati su tutta Italia ha deciso di spedirne ben 63 a Napoli Nord. In un Tribunale che in realtà neppure esiste. Lo scrive Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera che, pur riconoscendo l’importanza strategica dell’area a Nord di Napoli, ad altissimo tasso di criminalità camorristica, evidenzia come la sede in cui dovrebbero operare i sessantatré magistrati non è ancora stata individuata.

Dal 1999 il luogo prescelto avrebbe dovuto essere Giugliano ma il Comune non ma ha mai trovato il tempo di individuare il terreno o l’edificio dove piazzare gli uffici giudiziari. Tanto che a un certo punto, ricordano i cronisti napoletani, i magistrati lì destinati chiesero di essere trasferiti altrove perché non avevano mano una scrivania. Cosa che rischia di ripetersi anche oggi.

Gli altri sei sono stati assegnati a Spoleto, ma la notizia ha suscitato i malumori degli avvocati del Veneto che hanno presentato un ricorso al Tar del lazio firmato da Antonino Galletti per conto del presidente dell’Unione Triveneta dell’Ordine degli avvocati, il veronese Antonio Francesco Rosa.
La decisione è da imputare all’allora ministro della Giustizia, Paola Severino, che ha agito secondo Stella, in un momento di distrazione del Paese:
una decisione presa nel giro di poche ore dal Csm e dall’allora ministro della Giustizia Paola Severino il 18 aprile scorso, quando praticamente nessuno se ne accorse perché quel giorno tutta l’Italia aveva gli occhi puntati sul clamoroso tracollo della candidatura di Franco Marini alla presidenza della Repubblica, i 69 magistrati a disposizione furono ripartiti, come abbiamo spiegato, così: 63 a Napoli Nord e 6 a Spoleto.
La scelta del ministero, si legge nel ricorso degli avvocati veneti, “non è funzionale a parametri collegati al bacino di utenti e all’effettivo carico di lavoro dei magistrati, ma esclusivamente legata all’esistente e storica stratificazione del contenzioso spesso frutto di dati inattendibili per artificiosi comportamenti o strumentale utilizzo del concetto di carichi pendenti”. Tutto resta fermo, aggiungono gli avvocati “alle piante organiche degli anni 60/70, epoca in cui il Veneto era considerata una realtà ad economia prevalentemente agricola e non industriale”.
Tradotto con le parole di Stella:
“Che ne sanno a Roma che il Nord-Est da decenni non è più la terra della polenta?”.
E fa riferimento ad uno studio del capo del Dipartimento dell’amministrazione giudiziaria secondo cui in Veneto servirebbero 23 giudici.
Luigi Birritteri, aveva detto l’anno scorso che se qua e là di magistrati ce n’erano addirittura troppi rispetto alla popolazione e ai problemi locali, il Veneto aveva complessivamente bisogno di almeno 18 giudicanti e 5 requirenti.
Ma di magistrati non ne hanno visti arrivare. Di qui la rabbia dell’avvocatura che, non sarebbe, secondo Stella neppure a conoscenza della paradossale assenza dell’ufficio giudiziario di Napoli Nord:
Il colmo è che gli avvocati veneti, a leggere il ricorso, non sono a conoscenza dell’aspetto più paradossale della vicenda. E cioè che il tribunale di Napoli Nord non esiste. O meglio: esiste solo sulla carta. La sede dove dovrebbero andare a installarsi quei nuovi magistrati, infatti, non è ancora stata individuata. Dal lontano 1999 il luogo prescelto avrebbe dovuto essere Giugliano ma il Comune non ha mai trovato il tempo di individuare il terreno o l’edificio dove piazzare gli uffici giudiziari. Tanto che a un certo punto, ricordano i cronisti napoletani, i magistrati lì destinati chiesero di essere trasferiti altrove perché non avevano manco una scrivania. Cosa che rischia di ripetersi anche oggi.