Terremoto Abruzzo, Osce: "Ricostruzione completamente sbagliata"

Pubblicato il 17 Marzo 2012 - 11:16 OLTRE 6 MESI FA

ASSERGI (L'AQUILA) – L'analisi degli studiosi dell'Osce sul post-terremoto in Abruzzo è precisa e spietata: ''L'attuale situazione dell'Aquila in materia di ricostruzione sembra riflettere in gran parte un approccio ampiamente frammentato, scoordinato e individualistico, con prospettive di breve termine''.

L'idea di una smart city proposta dall'Ocse è l'esatto opposto da quella linea direttrice caratterizzata ''dalla volontà di veder ricostruiti il più gran numero possibile di edifici così come erano prima del terremoto del 2009, il più rapidamente possibile''.

Più che un avvertimento, è un allarme su un'idea di ricostruzione evidentemente ''fuori dal futuro'' perchè l'impostazione alternativa dovrebbe essere quella caratterizzata dalla volontà di decidere prima ''quello che vogliamo diventare e di ricostruire in un secondo tempo in funzione di queste decisioni''.

Secondo la relazione, sponsorizzata anche da Confindustria e sindacati, bisognerebbe ''adottare una nuova visione'', e cioè ''spostare il centro dell'attenzione dalla ricostruzione fisica allo sviluppo economico e sociale; passare dal breve e medio termine al medio e lungo termine; da un approccio piuttosto frammentato a uno socialmente integrato; da una prospettiva locale e soprattutto nazionale ad una più vasta nazionale ed internazionale''.

L'idea dell'Ocse è quella di una città intelligente legata al territorio con ''luoghi di lavoro moderni, creativi e flessibili, che siano adatti a nuovi modelli di business''.

L'Ocse quindi sposta l'attenzione dal più grande cantiere d'Europa a quello che potrebbe diventare il più grande laboratorio sperimentale e sociale d'Europa.