Trani, regolarmente assunti ma costretti a vivere nel degrado

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Giugno 2016 - 14:44 OLTRE 6 MESI FA
Trani, regolarmente assunti ma costretti a vivere nel degrado

Trani, regolarmente assunti ma costretti a vivere nel degrado

TRANI – Regolarmente assunti, ma costretti a vivere nello stesso capannone in cui lavoravano, con dei materassi buttati per terra, in condizioni igieniche precarie. Trenta lavoratori cinesi sono stati scoperti in queste condizioni dai carabinieri di Trani durante un blitz in un capannone alla periferia della città pugliese.

Chi è entrato nel capannone, riferisce Giovanni Di Benedetto su La Repubblica, ha parlato di “disordine e rifiuti che regnavano sovrani, insieme con alimenti e persino con taniche contenenti materiale infiammabile”.

Il capannone è stato sequestrato senza la facoltà d’uso, nemmeno dei macchinari. Il blitz dei militari si inserisce nell’ambito di alcuni controlli per la campagna di contrasto dell’impiego di manodopera in violazione della normativa sul lavoro operato entrata in vigore lo scorso novembre.

La scoperta ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati il proprietario e il locatario dell’immobile, entrambi tranesi, e il titolare d’impresa, residente a Ruvo di Puglia ma di nazionalità cinese.

Ecco il racconto fatto da Di Benedetto su Repubblica:

Stipati come schiavi, costretti a lavorare e a vivere in condizioni igieniche precarie. Una trentina di persone, tutte di origine cinese, erano impiegate all’interno di un prefabbricato di diverse centinaia di metri quadri alla periferia di Trani utilizzato come tomaificio. Lo hanno scoperto i carabinieri, i quali si sono trovati davanti locali adibiti a refettorio, dormitorio e servizi igienici in cui era carente la pulizia generale.

(…) Non risulta che i lavoratori fossero impiegati a nero. Secondo quanto accertato dagli investigatori, molti locali del capannone erano destinati a uso commerciale e invece erano stati trasformati in stanzoni dove c’erano fatiscenti servizi igienici e caotiche sale mensa. Particolarmente accentuato, riferiscono i militari, il degrado delle aree adibite a dormitorio, dove mancavano anche le finestre. Gli operai dormivano su letti e materassi di fortuna, spesso poggiati sul pavimento tra cumuli di indumenti e materiali di varia natura.