Uccisa a Napoli, bomba davanti all’azienda di uno degli indagati

Pubblicato il 25 Settembre 2010 - 20:10 OLTRE 6 MESI FA

Una bomba di tipo rudimentale è esplosa la notte scorsa davanti a un ufficio postale privato di Pozzuoli (Napoli) che appartiene a Lorenzo Perillo, l’uomo indagato in stato di libertà per l’omicidio di Teresa Buonocore.

Lorenzo Perillo è fratello di Enrico, condannato a 15 anni di carcere per violenze su una delle figlie di Teresa. L’ufficio si trova in località San Martino, l’area industriale di Pozzuoli al confine con il quartiere napoletano di Pianura; ad accorgersi dell’attentato è stata una squadra di vigilantes che pattugliano la zona.

L’ordigno ha scardinato parzialmente il cancello, mettendo fuori uso il motore ed i comandi automatici dello stesso. A denunciare l’esplosione al commissariato è stato un terzo fratello Perillo, che però non ha riferito la circostanza – importante, secondo gli investigatori – che Lorenzo è stato di recente protagonista del clamoroso fatto di cronaca.

La sconcertante circostanza è emersa dai controlli nella banca dati della polizia. Al momento sono quattro le ipotesi formulate dagli investigatori: un attentato di tipo estorsivo; un episodio legato in qualche modo al caso Buonocore; la vendetta di un dipendente trasferito contro la sua volontà a Giugliano; una messinscena dei Perillo per accreditarsi come vittime della malavita.