Ventimiglia, poliziotto aggredito durante una rissa tra un sudanese e un iracheno

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Giugno 2021 - 10:29 OLTRE 6 MESI FA
Ventimiglia, poliziotto aggredito durante una rissa tra un sudanese e un iracheno

Ventimiglia, poliziotto aggredito durante una rissa tra un sudanese e un iracheno FOTO ARCHIVIO ANSA

Nuova aggressione ai danni di un poliziotto, questa volta a Ventimiglia dove l’agente era intervenuto per fermare una rissa tra un sudanese e un iracheno. Il poliziotto è stato aggredito e ferito con un coccio di bottiglia da un iracheno trentenne, mentre tentava di dividere l’uomo che litigava con un sudanese.

Il poliziotto aggredito a Ventimiglia

Tutto è accaduto venerdì sera nella zona di Largo Torino. Il poliziotto è sceso dalla volante e ha cercato di dividere i due. Ma l’iracheno ha spaccato la bottiglia sul muro e si è scagliato contro il poliziotto, ferendolo a una gamba.  L’agente quindi è stato portato al pronto soccorso e poi dimesso con prognosi di 20 giorni. L’iracheno è stato arrestato con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale ed entrambi gli stranieri dovranno anche rispondere di tentate lesioni reciproche. Il tribunale di Imperia ha convalidato l’arresto. 

La denuncia del Sap

Stefano Cavalleri del Sap, sindacato di polizia, ha commentato: “Fenomeno preoccupante. I delinquenti si sentono legittimati da leggi blande mentre, solo in Italia, gli operatori di polizia sono costretti ad intervenire a mani nude per contrastare persone violente e/o armate di coltelli, cocci di bottiglia, bastoni o qualsivoglia oggetto idoneo a procurare lesioni. Ora basta. Abbiamo il diritto di difenderci con dispositivi non letali. Vogliamo il taser”.

“Queste aggressione nei confronti delle forze dell’ordine, impongono una severa riflessione – dichiara ancora Stefano Cavalleri. – Auguri innanzitutto di pronta guarigione al collega. È da tempo che denunciamo il crescente e preoccupante fenomeno delle aggressioni nei confronti di poliziotti e carabinieri. Ma il problema è che chi delinque, oramai, si sente come legittimato da una realtà normativa che ne garantisce quasi sempre la totale impunità. Anzi, ancor peggio si rasenta il ridicolo quando in molti casi tali malviventi escono dagli uffici di Polizia ancor prima che le forze dell’ordine portino a compimento le pratiche amministrative. È per questo che auspichiamo che, senza più ritardo, il Ministro dell’Interno dia in dotazione definitiva, a tutti i poliziotti in servizio di polizia, il taser. Dissuasore elettronico in grado di immobilizzare un aggressore. Negato solo per motivi prettamente ideologici”.