Vigile ucciso: secondo una radiografia Goico Jovanovic è maggiorenne

Pubblicato il 18 Gennaio 2012 - 14:10 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Una radiografia del polso disposta dall’autorità giudiziaria nel corso di un precedente controllo sul nomade fermato con l’accusa di aver travolto e ucciso, a Milano, il vigile Niccolò Savarino, ha dato l’esito di un maggiorenne.

Il particolare emerge dai precedenti di Goico Jovanovic, e porta la data del 24 dicembre scorso, quando venne denunciato per un furto. In quella circostanza, però, il giovane aveva dichiarato di avere 17 anni.

Nel controllo della vigilia di Natale Goico aveva fornito il nome di Remi Nicolic, e per data di nascita il 15 maggio 1994.  Ma gli investigatori, grazie al Cui (il Codice unico di identificazione) sanno una cosa importante: a livello fisico, la persona identificata quel giorno, e sottoposta alla radiografia, è per le impronte indubbiamente la stessa fermata in Ungheria, alla frontiera con la Serbia. Lì, peraltro, Goico aveva fornito le genralità di tale Boban Salievic dicendo di avere 17 anni. Per questo motivo, secondo quanto riferito dalla Squadra mobile di Milano, era stato trattenuto dagli agenti ungheresi.

I suoi legali, nel frattempo, avrebbero inviato un documento anagrafico di Padova in cui Goico, con il nome di Remi Jovanovic, risulterebbe minorenne, materiale su cui si stanno effettuando verifiche.

Gli investigatori hanno poi sottolineato che, proprio per la presenza degli alias, il provvedimento di fermo e’ stato emesso con vari nominativi. Ma che alla fine saranno le impronte a identificare compiutamente il presunto responsabile.

Se è maggiorenne, il giovane potrebbe essere condannato all’ergastolo anche se scegliesse di essere giudicato con il rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena. Secondo il codice di procedura penale, infatti, la Procura, se rimarranno “fermi” i reati a lui contestati (l’omicidio volontario pluriaggravato e la resistenza a pubblico ufficiale), dovrà formulare una richiesta di condanna all’ergastolo anche in abbreviato, perché lo sconto di un terzo della pena previsto dal rito si applica sull’isolamento diurno. Se però fosse provato che ha 17 anni, la vicenda passerebbe al Tribunale dei Minori.