Volo Roma-Mombasa: odissea e ritardo di 19 ore per 300 italiani

Pubblicato il 12 Febbraio 2011 - 20:33 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Doveva essere un normale viaggio di piacere nella seconda città più vasta del Kenya, Mombasa, è invece nel giro di poche ore la loro partenza dall’aeroporto di Fiumicino con un volo di Meridiana Fly, posticipata di volta in volta per una serie di inconvenienti tecnici fino ad accumulare un ritardo 19 ore, si e’ trasformata in un inizio di viaggio da incubo. E’ l’odissea vissuta nello scalo intercontinentale ”Leonardo Da Vinci” da 300 turisti italiani, che alla fine ha portato una ventina di loro, esasperati, a rinunciare al viaggio e ad annunciare una denuncia nei confronti della compagnia aerea.

”Dovevamo partire venerdì sera alle 21 per Mombasa – è la testimonianza diretta di Antonio Gatti, uno dei 20 passeggeri che dopo circa 19 ore di attesa ha deciso di scendere dall’aereo e di rinunciare al viaggio – siamo arrivati in aeroporto, abbiamo fatto il check-in, dopodichè è iniziato il calvario: si parte tra 15 minuti, poi tra mezz’ora, poi faremo sapere e altre cose vaghe. Insomma sono passate due ore, fino a quando, intorno alle 23, ci hanno detto che non saremmo partiti perché mancava un pneumatico di ricambio. A quel punto siamo stati tutti trasferiti in albergo a Ostia, per tornare in aeroporto sabato mattina alle 06:30, perchè l’aereo doveva inizialmente decollare alle 8:30, poi alle 10:30, quindi un nuovo ritardo, con partenza programmata alle 13:30 – prosegue il racconto Antonio Gatti – ma quando l’aereo ha iniziato a spostarsi verso la pista, il comandante ha interrotto di nuovo ed è tornato indietro. A quel punto io e altri 19 passeggeri abbiamo deciso di scendere dal velivolo e di rinunciare al viaggio, perchè non ci sentivamo più sicuri”.

Tra i rinunciatari, qualcun altro si è sfogato con rabbia. “Un calvario di 19 ore e ci hanno trattato peggio delle bestie – dice una distinta signora di Roma insieme col marito – poi, il danno oltre alla beffa è che, avendo deciso di scendere, alla fine risulta che siamo noi che abbiamo rinunciato. Ma non finisce qui, perché sporgeremo una formale denuncia e chiederemo il risarcimento dei danni”.

Da quanto si è potuto apprendere nello scalo romano, all’origine della ritardata partenza ci sarebbe la mancanza di un pneumatico da sostituire, giunto a Roma soltanto il giorno dopo. Poi un nuovo inconveniente: il comandante, mentre era in fase di rullaggio sulla pista, intorno alle 13.30, ha interrotto la manovra e ha deciso di fare dietrofront, per un presunto guasto tecnico ai sensori che rilevano la velocità. Da qui la decisione, da parte di una ventina di passeggeri, di scendere subito dal velivolo perchè a quel punto non si sentivano più sicuri di affrontare il viaggio. Alla fine, il velivolo è riuscito a decollare intorno alle 16:30, ma solo dopo che il Comandante ha disposto, come vuole la prassi, lo scarico dei bagagli – già stivati – dei passeggeri che avevano deciso di abbandonare l’aereo.