Yara Gambirasio, Massimo Bossetti vince un premio letterario con una sua poesia scritta in carcere

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Novembre 2021 - 17:40 OLTRE 6 MESI FA
Yara Gambirasio, Massimo Bossetti vince un premio letterario con una sua poesia scritta in carcere

Yara Gambirasio, Massimo Bossetti vince un premio letterario con una sua poesia scritta in carcere (foto Ansa)

Massimo Bossetti, il muratore di Mapello in carcere per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha vinto un premio letterario con una poesia scritta in cella.

Bossetti “si sta cimentando nella scrittura e ha vinto un premio letterario”. A rivelarlo è l’avvocato Claudio Salvagni, uno dei difensori di Bossetti. “Se non sbaglio è arrivato terzo”, ha aggiunto il legale ospite della trasmissione Iceberg su Telelombardia.

“Da sette anni vivo nel buco. C’è la mia branda, il mio sgabello, il mio Gesù. Alle pareti è appeso il resto della vita, almeno quello che rimane”. Questo sarebbe l’incipit del componimento con cui Bossetti, avrebbe partecipato al concorso letterario “Scrittori dentro 2021” e che gli è valso il terzo posto e un premio di 100 euro. A diffondere il contenuto del componimento è stato il settimanale “Oggi”.

L’associazione Artisti Dentro Onlus

L’associazione Artisti Dentro Onlus, che cura il contest, ha sottolineato al Tgcom24 che Bossetti partecipa ai progetti di scrittura con lo pseudonimo Nicolas (il nome del figlio) Comi (il cognome della moglie) “ma da quest’anno ha deciso di rivelarsi almeno nella pittura e arte culinaria”.

“Tra i partecipanti ai nostri concorsi – ha aggiunto la presidente dell’associazione – ci sono detenuti di tutta Italia tra cui nomi ‘famosi’ per la cronaca nera, come ad esempio Cesare Battisti, anche lui premiato nella narrativa”.

La poesia Sette anni

C’è la mia branda,
il mio sgabello
il mio Gesù.
Alle pareti è appeso
il resto della vita,
almeno quello
che rimane.

Da sette anni
conosco ogni crepa,
crepe dei muri, dei pavimenti,
crepe del mio cuore.
Non so cosa, non so quanto
troverò di fuori
fuori da questo buco
di cemento.

Da sette anni parlo alle stelle
alla luna, parlo ai miei cari,
tentando così di evadere
il dolore e la sofferenza…
solo infiniti assordanti
silenzi.

Da sette anni
penso al giorno
che sarò fuori.

Avrò bisogno
di altri sette anni
per aiutarmi a vivere.