Assalto israeliano alla flottiglia. Una mamma turca: “La nave era piena di sangue”

Pubblicato il 1 Giugno 2010 - 12:01 OLTRE 6 MESI FA

“La nave era piena di sangue. Ho visto persone ferite, qualcuno in maniera leggera, alcuni più gravi. Ho visto in lontananza mio marito e mi è sembrato che stesse bene. Gli uomini dell’equipaggio non sono stati feriti perché i soldati (israeliani) avevano bisogno di loro per portare la nave in porto”.

E’ il racconto di una donna turca che viaggiava a bordo del traghetto “Mavi Marmara”, assaltato lunedì dalla Marina israeliana mentre era in viaggio verso la Striscia di Gaza. Nilufer Cetin viaggiava con suo figlio di un anno e ha detto che “pur se avessi saputo tutto ciò che è accaduto, sarei andata ugualmente”. Ed ha affermato che è pronta a ripartire a bordo di un’altra nave per portare aiuti ai palestinesi.

“Con mio figlio siamo rimasti in cabina a giocare mentre fuori si sentivano gli spari… Ma non ho avuto paura. Non avevo bisogno di proteggere mio figlio. Tutti sapevano che c’era un bambino a bordo. L’ho protetto restando in cabina. Le tendine degli oblò erano chiuse e così non si vedeva quello che succedeva sul ponte. Si udivano solo gli spari e le voci. Poi io ho messo una maschera anti-gas e gli ho fatto indossare un giubbetto salvagente”.

“Mi hanno lasciata libera – ha concluso – perché avevo il bambino, ma hanno sequestrato tutti i nostri oggetti, compresi i telefoni cellulari e i computer portatili”.