Gaza: vietate creste e capelloni, Hamas rasa a zero

Pubblicato il 9 Aprile 2013 - 10:35| Aggiornato il 27 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Gaza: vietate creste e capelloni, Hamas rasa a zero. Nella Striscia di Gaza Hamas impone la moralità islamica a partire dai capelli. Chi sgarra paga con la rasatura a zero, la Polizia non fa sconti, arresta chi viola le regole, punisce con le botte chi alza la cresta e protesta. Sembra una notiziola di costume locale, un po’ ferina ma in fondo simpatica: in realtà descrive, in uno dei posti più martoriati del pianeta, la deriva cui giunge l’affermazione di una autorità confessionale, la competizione spietata per il controllo della morale islamica. Hamas, il gruppo che dal 2007 ha estromesso Fatah dalla Striscia avverte la concorrenza di formazioni più radicali e fondamentaliste come l’organizzazione dei salafiti.

Ad andarci di mezzo i giovani. L’Associated Press ha rilanciato varie testimonianze di prima mano, come quella del giovane imbianchino Ayman al-Sayed. Una foto lo inquadra rasato a zero insieme al suo amico Mohammed Hanouna che orgogliosamente mantiene la sua piccola cresta. Racconta Ayman:

“Mi hanno preso e infilato in una camionetta assieme ad altri dieci ragazzi. Ci hanno portato in caserma e ci hanno messo in fila contro il muro. Un agente ha cominciato a rasarci i capelli con la macchinetta, due linee a croce: da un orecchio all’altro e dalla fronte alla nuca. A quel punto ci ha detto di andare dal barbiere per finire l’operazione. Voglio lasciare questa terra, non posso vivere in un posto dove ti arrestano così senza motivo”.