La Grecia in crisi affitta il partenone ai pubblicitari

Pubblicato il 18 Gennaio 2012 - 13:38 OLTRE 6 MESI FA

ATENE – A 46 giorni dal rischio default la Grecia tenta il tutto per tutto. L’Acropoli e altri luoghi archeologici simbolo della Grecia saranno dati in affitto a scopi pubblicitari per rimpinguare le casse dello Stato. Costerà 1600 euro al giorno ma agli archeologi non va giù: la considerano un’iniziativa “profana”.

La decisione, presa mentre il paese ellenico tenta di risollevarsi dall’orlo della bancarotta, si iscrive in una serie di misure che puntano a “facilitare” l’accesso al patrimonio greco e a meglio garantire la sua promozione, ha precisato il ministero della Cultura greco. I siti saranno dati in affitto dalla Cassa delle risorse archeologiche e i fondi così raccolti saranno investiti nella loro sorveglianza e manutenzione.

Lo sfruttamento a fini commerciali delle antichità e dei siti greci dipendeva fino ad oggi solamente dal Consiglio centrale archeologico, molto attento alla salvaguardia del patrimonio. Negli ultimi decenni, solamente qualche fortunato, tra cui la regista greco-canadese Nia Vardalos e il collega americano Francis Ford Coppola, hanno potuto girare all’Acropoli, dato che le riprese o le sedute fotografiche erano vietate.

Una circolare ministeriale di fine dicembre fissa le nuove regole, comprese le location per le manifestazioni, con l’esempio di un forfait quotidiano di 1.600 euro per delle riprese professionali sull’Acropoli. “Affittano il Partenone”, ha titolato indignato il quotidiano popolare di destra Eleftheros Typos.