Iraq, precipita elicottero: ferita la deputata Yazidi Vian Dakhil

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Agosto 2014 - 19:19 OLTRE 6 MESI FA
Iraq, precipita elicottero: ferita la deputata Yazidi Vian Dakhil

Vian Dakhil

BAGHDAD – Vian Dakhil, deputata irachena della minoranza Yazidi, è rimasta ferita nello schianto di un elicottero su cui si trovava e che portava soccorsi ai profughi bloccati nella regione di Sinjar. A darne notizia è stato il generale Kassim Atta, portavoce del comando delle forze armate, che ha parlato di un incidente dovuto ad “un guasto tecnico”.

Con le sue denunce, fatte con le lacrime agli occhi davanti alle telecamere, Dakhil è diventata il volto e la voce della minoranza Yazidi, perseguitata dai miliziani jihadisti dello Stato islamico (Isis).

Il pilota dell’elicottero è morto, mentre molti passeggeri sono rimasti feriti: tra questi, oltre alla deputata, vi erano diversi giornalisti, alcuni profughi Yazidi e il figlio di Fadhil Mirany, un dirigente del Partito democratico del Kurdistan (Pdk).

I feriti sono stati evacuati verso la regione autonoma del Kurdistan, ma sulle loro condizioni non sono stati forniti particolari.

LA PERSECUZIONE DEGLI YAZIDI – Vian Dakhil è conosciuta ai media internazionali per avere denunciato nei giorni scorsi le violenze subite dalle decine di migliaia di Yazidi costretti a fuggire dalla città di Sinjar, conquistata dallo Stato islamico (Isis). Tra gli episodi di cui ha parlato, l’uccisione di almeno 500 membri della comunità e il sequestro di altrettante donne, a rischio di essere ridotte a schiave sessuali.

Il ministero per i Diritti umani di Baghdad ha confermato l’uccisione dei 500 Yazidi, affermando che, secondo informazioni ricevute dai profughi, sarebbero stati sepolti in fosse comuni intorno a Sinjar, e alcuni di loro, tra cui donne e bambini, quando erano ancora vivi.

La ferocia contro gli Yazidi dello Stato islamico, che nelle ultime settimane ha costretto alla fuga anche centomila cristiani da diverse località del nord dell’Iraq, si spiega con il fatto che considera i seguaci di questa religione pre-islamica come dei miscredenti. Decine di migliaia di profughi si trovano ancora bloccati sulle montagne intorno a Sinjar, a rischio di morte per fame e sete. Almeno ventimila sono invece riusciti a fuggire, in molti casi a piedi, verso il confine con la Siria, da dove sperano di poter tornare nel territorio curdo iracheno.

ATTENTATI E MORTI IN TUTTO L’IRAQ – Sempre martedì 12 agosti almeno 10 persone sono morte e una trentina sono rimaste ferite per l’esplosione di due autobomba a Baghdad, secondo fonti della sicurezza. Otto morti e 21 feriti si contano in un attentato nel quartiere centrale di Karrada contro una moschea sciita. Due persone sono state uccise e ferite invece in un‘altra esplosione a Zafaraniya.