Isis, ecco come recluta i giovani sul web

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Dicembre 2015 - 08:43 OLTRE 6 MESI FA
Isis, ecco come recluta i giovani sul web

Isis, ecco come recluta i giovani sul web

ROMA – Se Donald Trump, il magnate americano e candidato alle presidenziali Usa, ha chiesto che si chiuda Internet per combattere il terrorismo, gli “hactivisti” di Anonymous invitano a usare proprio la Rete per contrastare gli uomini dell’Isis e boicottare i loro profili e siti, bloccando così le comunicazioni e le informazioni per diventare o raggiungere il fronte Jihadista.

“Il luogo più importante per la radicalizzazione dei giovani musulmani” è Internet, affermava già nel lontano 2007 il generale John Custer, allora a capo del servizio d’intelligence militare Usa nei teatri iracheno e afghano. “Ho visto ragazzini indottrinati su Internet e poi spuntare sul campo di battaglia reale. Li catturiamo, li uccidiamo ogni giorno”, affermava Custer. Nonostante le numerose guerre al terrorismo e le misure di sicurezza prese in Occidente per contrastare l’estremismo, dati aggiornati affermano che è in aumento il numero di aspiranti jihadisti provenienti dalle città europee e nordamericane.

L’Isis ha di recente diffuso un filmato in cui si invitano musulmani bosniaci e kosovari a unirsi al jihad e a trasferirsi con le famiglie “dove c’è rispetto e dignità, sicurezza e prospettive”. Il video mostra scene di incontri gioviali tra mujaheddin, intenti a bere tè sulla riva dell’Eufrate, tra Siria e Iraq. Famiglie di jihadisti felici accompagnano i figli a scuola: la moglie coperta di un telo nero da capo a piedi, il combattente-padre con il figlio in braccio, vestito in tuta mimetica.

La stampa Usa, come riporta Il Giornale,

ha denunciato nei mesi scorsi l’alto numero di giovani adolescenti attratte da web-reclutatori del jihad: adescano le prede su forum di scambio di libri o di discussioni politiche. Il reclutamento però non passo solo dai nuovi mezzi di comunicazione ma anche da quelli piu vecchi, come il passaparola. Infatti, secondo Elzbieta Karska, a capo di una commissione Onu incaricata di studiare il fenomeno, “un alto numero di adesioni viene assicurato grazie a rete di amicizie”, molto spesso provenienti o basate in Siria. Lo Stato islamico è presente in alcune regioni siriane dal 2013 ma la sua origine è in Iraq e dalle ceneri dell’ala irachena di al Qaida.