Libia, Sky: “Trovati 53 cadaveri in un magazzino a Tripoli”

Pubblicato il 27 Agosto 2011 - 15:40 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA, 27 AGO – I corpi di 53 persone sono stati trovati in un magazzino a Tripoli, apparentemente giustiziati all’inizio di questa settimana. Lo ha constatato il corrispondente di Sky News. ”E’ una strage”, ha commentato l’inviato.

Secondo alcuni testimoni, 150 persone sarebbero state uccise nel magazzino il 23 e 24 agosto, quando le forze ribelli stavano combattendo per prendere il controllo di Tripoli. Un residente locale ha detto a Sky che le vittime erano per lo più civili e che sono state uccise dalle forze di Gheddafi.

Intanto oggi, 27 agosto, il capo del Consiglio nazionale transitorio degli insorti ha lanciato l’allarme per l’emergenza umanitaria a Tripoli. ”Noi facciamo appello a tutte le organizzazioni umanitarie, e diciamo loro che Tripoli ha bisogno di cure di prima necessità e di materiale chirurgico”, ha detto Jalil, durante una conferenza stampa tenuta a Bengasi.

Il leader del Cnt ha sottolineato che mancano, inoltre, prodotti alimentari di prima necessità. Interpellato sul taglio di acqua ed elettricità, ha attribuito la responsabilità a un ”sabotaggio delle forze gheddafiane”: ”Noi lavoriamo per risolvere questi problemi”, ha aggiunto. Jalil ha anche denunciato la mancanza di liquidità nelle banche: ”Lancio un appello nazionale a tutti gli uomini di affari, affinché rimpatrino i loro capitali nelle banche libiche, soprattutto in vista dell’avvicinarsi della festa di Aid el-Fitr”, che segnerà la fine del Ramadan. Ricordando che il Cnt si è trasferito a Tripoli, il leader dei ribelli ha detto che il Consiglio, costituito attualmente da 42 membri, dovrà contare alla fine 90 componenti. A proposito delle conquiste sul terreno, Jalil ha assicurato che proseguono i negoziati per un ingresso pacifico nella città costiera di Sirte, a 450 km all’est di Tripoli.

Mustafa Abdel Jalil ha anche sollecitato Muammar Gheddafi a consegnarsi per evitare una ”esecuzione sommaria”. Il leader del Cnt ha promesso un ”processo equo”.

”Noi facciamo appello a Muammar Geddafi e ai suoi seguaci affinché si consegnino, per proteggerli e per evitare loro un’esecuzione sommaria”, ha detto il capo del Cnt. Il leader degli insorti ha promesso ”processi equi” per i dignitari del regime del colonnello libico: ”Noi garantiremo loro dei processi equi qualunque sia la loro posizione”.

Sempre oggi, 27 agosto, il governo algerino ha smentito ”categoricamente” un passaggio nel paese di veicoli blindati provenienti dalla Libia. Questa mattina l’agenzia egiziana Mena aveva parlato di un convoglio di sei Mercedes blindate che venerdì aveva attraversato la frontiera tra Libia e Algeria. Secondo le prime notizie, le auto – che per alcuni avrebbero potuto trasportare Muammar Gheddafi in fuga e alcuni suoi familiari – erano scortate da un gruppo armato di nomadi del deserto apparentemente agli ordini del rais libico.