Messaggi dal Papa: “Viviamo in una Babele, non seguite le vostre verità”

Pubblicato il 27 Maggio 2012 - 11:35 OLTRE 6 MESI FA
papa paolo gabriele

Il Papa col maggiordomo Paolo Gabriele (foto Lapresse)

CITTA’ DEL VATICANO – Messaggi di Papa Benedetto XVI a due giorni dall’arresto di Paolo Gabriele, suo assistente di camera, accusato di essere il “corvo” che ha diffuso documenti riservati fuori dal Vaticano: “Viviamo in una Babele, non dobbiamo seguire le nostre verità ma quelle di Dio, gli uomini sono diventati più scontrosi tra loro”. Questi, in pillole, i momenti salienti dell’omelia pronunciata alla Messa di Pentecoste.

Viviamo una “nuova Babele”, ha detto il Papa, e assistiamo a “fatti quotidiani in cui sembra che gli uomini stiano diventano più aggressivi e scontrosi, comprendersi sembra troppo impegnativo, e si preferisce restare in sé”.

“La Pentecoste – ha ricordato – è la festa dell’unione, comprensione e comunione umana” e lo è anche nel nostro mondo in cui le persone sono più vicine ma “la comprensione e la comunione è spesso superficiale e difficoltosa. Può esserci veramente unità e concordia” tra gli uomini, e “come”?.

Poi il Papa ha denunciato il “senso di diffidenza, di sospetto, di timore reciproco” che ci fa “persino diventare pericolosi gli uni per gli altri”. La risposta Benedetto XVI la trova nel “dono dello Spirito di Dio” che dà “cuore nuovo e lingua nuova”, e “capacità di comunicare”, dove prima c’era “estraneità”.

Tutti gli uomini vivono “un conflitto interiore, da una divisione, tra gli impulsi che provengono dalla carne e quelli che provengono dallo Spirito”. Lo ha detto il Papa nell’omelia della messa di Pentecoste celebrata in San Pietro. “Noi – ha spiegato – non possiamo seguirli tutti. Non possiamo essere contemporaneamente egoisti e generosi, seguire la tendenza a dominare sugli altri e provare la gioia del servizio disinteressato”. “Dobbiamo sempre scegliere – ha detto ancora – quale impulso seguire e lo possiamo fare in modo autentico solo con l’aiuto dello Spirito”.

Infine l’omelia si è conclusa così: ”Lo Spirito ci illumini e ci guidi a vincere il fascino di seguire le nostre verità, ed accogliere la verità di Cristo, trasmessa dalla Chiesa”.