Messico, un’universitaria di vent’anni a capo della polizia contro i narcos

Pubblicato il 22 Ottobre 2010 - 16:50 OLTRE 6 MESI FA

Marisol Valles Garcia

E’ stata l’unica ad accettare l’incarico di Capo della Polizia. A vent’anni Marisol Valles Garcia ha deciso di sfidare i narcos della sua città, Guadalupe, al centro di una faida che in una sola settimana, proprio prima della sua nomina, è costata la vita a otto persone.

Diecimila anime per una cittadina ai confini con il Texas completamente in mano al narcotraffico che si trova a una sessantina di chilometri da Ciudad Juarez, ormai considerata la città più pericolosa del Messico con 2000 omicidi in un anno, sindaco compreso.

Una realtà ben nota a Marisol, che proprio a Ciudad Juarez studia criminologia. Ma lei non si è fatta scoraggiare, e non si è tirata indietro di fronte ad un posto che nessuno voleva.

La nomina della giovanissima ‘poliziotta’ arriva nel giorno in cui più ad ovest, al confine con la California, nella città di Tijuana, è stato messo a segno uno storico sequestro di marijuana: oltre 105 tonnellate di erba per un valore di 335 milioni di dollari, 30 delle quali nascoste su otto camion che andavano in convoglio verso il confine con gli Stati Uniti e altre 75 in un ranch, in una villa sul Pacifico e in un appartamento a Tijuana.

Questa montagna di droga avrebbe potuto essere venduta negli Usa in 210 milioni di dosi. ”E’ un colpo gravissimo per la criminalità organizzata e i narcotrafficanti messicani”, ha detto il generale dell’esercito Alfonso Duarte Mujica, che ha condotto la gigantesca operazione, spiegando che il valore della marijuana può anche ”raddoppiare e triplicare nella vendita al dettaglio negli Stati Uniti”.

Il bilancio dell’operazione è di un poliziotto e uno dei malviventi feriti e dell’arresto di 11 persone. Si tratta della più grande quantità di droga sequestrata in Messico negli ultimi anni, in un paese dove la guerra fra i cartelli della droga ha fatto finora circa 28 mila morti. E ora attraverso le radio pirata sono arrivate minacce di morte dei narcos ad agenti della polizia di Tijuana e allo stesso Mujica.

Ma non è per combattere contro i narcos che Marisol è stata scelta. Lei lo sa: da sola, contro i trafficanti, non potrebbe mai vincere. Per questo ha deciso di dedicarsi a combattere la piccola criminalità, quella che colpisce chi si fa i fatti propri. E ha deciso di arruolare qualche donna in più, e di coinvolgere gli abitanti del paese.

Per aver accettato l’incarico, Marisol s’è meritata il titolo di “donna più coraggiosa del Messico”. Un titolo onorifico, ma anche pericoloso, visto che questa non ricercata popolarità la espone più di altri alla vendetta dei criminali.

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