L’assassino di monsignor Padovese: “Ho ammazzato il grande Satana”. Asianews: “Non è malato mentale”

Pubblicato il 7 Giugno 2010 - 15:58 OLTRE 6 MESI FA

Monsignor Luigi Padovese

Murat Altun, l’autista turco reo confesso dell’uccisione di monsignor Luigi Padovese, subito dopo l’omicidio avrebbe gridato “ho ammazzato il grande satana! Allah Akbar”. A riferirlo è Asianews, l’agenzia del Pontificio istituto per le missioni estere, secondo cui di fronte a questi nuovi particolari “sono forse da rivedere le dichiarazioni del governo turco e le prime convinzioni espresse dal Vaticano, secondo cui l’uccisione non avrebbe risvolti politici e religiosi”.

“La dinamica dell’uccisione è più chiara – ricostruisce Asianews sul proprio sito – il vescovo è stato accoltellato in casa. Egli è riuscito ad avere la forza di andare fuori, sulla soglia della casa, sanguinante e gridando aiuto e là avrebbe trovato la morte. Forse solo quando è caduto a terra, qualcuno gli ha tagliato la testa”.

“Testimoni – aggiunge l’agenzia – affermano di aver sentito il vescovo gridare aiuto. Ma ancora più importante, è che essi hanno sentito le urla di Murat subito dopo l’assassinio. Secondo queste fonti, Murat è salito sul tetto della casa è ha gridato: “Ho ammazzato il grande satana! Allah Akbar!”.

Secondo Asianews, “questo grido coincide perfettamente con l’idea della decapitazione, come un sacrificio rituale contro il male. Ciò mette in relazione l’assassinio con i gruppi ultranazionalisti e apparentemente fondamentalisti islamici che vogliono eliminare i cristiani dalla Turchia”.

“Non c’é alcun certificato medico che attesti l’invalidità mentale” di Murat Altun, scrive Asianews, secondo cui alla luce dei “nuovi e agghiaccianti particolari” sulla morte del vescovo, “la presunta insanità del 26enne è ormai indifendibile”. “Ormai è certo che il giovane è sano di mente – scrive l’agenzia sul proprio sito. Non c’é alcun certificato medico che attesti la sua invalidità mentale. Negli ultimi tempi egli stesso diceva di essere depresso, ma ormai si pensa che questa fosse tutta una strategia per potersi difendere in seguito”.