The day after tomorrow: New York si prepara all’Apocalisse

Pubblicato il 26 Agosto 2011 - 19:27 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – La città di New York si prepara all’apocalisse, ma stavolta non è l’ennesimo film di fantascienza in stile The day after tomorrow, ma una preoccupante realtà. L’uragano Irene si abbatterà domenica sulle coste del nord e sud Carolina, portando con se tutta la sua potenza distruttiva, un fenomeno meteorologico definito storico dal presidente Barack Obama, perché da oltre 50 anni la città non si scontrava con una tempesta di tale potenza.

Sviluppatosi nell’oceano Atlantico in prossimità della Florida, Irene sta aumentando di potenza e punta dritto su New York, con intensità 2 sulla scala di Saffir-Simpson. Un’intensità che coglie impreparata la città e richiederà misure drastiche e urgenti per compensare i catastrofici danni previsti. Il governatore dello stato Andrew Cuomo ha dichiarato lo stato di emergenza: bloccati i trasporti pubblici, interrotta l’elettricità e si studia un piano di evacuazione per i 55 milioni di persone attualmente nella città.

I danni che Irene potrebbe causare sono quelli da scenario apocalittico: le vetrate dei grandi grattacieli di New York potrebbero infrangersi sotto le violente raffiche di vento che raggiungono i 160 chilometri orari e il sistema di drenaggio del terreno potrebbe non essere adeguato per filtrare le intense piogge, con rischio di inondazioni nelle strade e nel complesso sistema metropolitano sotterraneo. Secondo gli esperti del Centro Meteo Uragani l’inondazione sarebbe devastante e potrebbe sommergere da Wall Street fino all’aeroporto JFK, oltre che la metro e il tunnel che passa sotto East River e collega Manhattan a Brooklyn.

Il sindaco Michael Bloomberg in vista dell’arrivo di Irene ha predisposto l’evacuazione delle zone costiere entro le 20 di stasera, le 2 di sabato in Italia, e si attende a breve l’ordine di sgombero perle zone di Coney Island, Rockaways e Battery City Park. Bloomberg ha spiegato che “sarà una tempesta molto pericolosa, chiediamo a tutti gli abitanti di spostarsi in zone meno a rischio”.

La città è piombata nella psicosi: i negozi sono stati presi d’assalto, i cittadini si riforniscono di generi alimentari, batterie, torce elettriche e beni di prima necessità in previsione della catastrofe imminente. Era dal 1985 che un uragano non colpiva New york, e se il sindaco non teme per i grattacieli, teme comunque le inondazioni e la caduta di alberi sotto alle raffiche del vento e alle intense piogge. “Ci prepariamo al peggio e speriamo il meglio”, queste le parole di Bloomberg, non certo un segnale rassicurante per l’Apocalisse che la città si troverà ad affrontare.