Ahmadinejad: “Israele prepara una guerra entro la primavera”

Pubblicato il 16 Febbraio 2010 - 15:17| Aggiornato il 17 Febbraio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Israele prepara «una guerra per la primavera o l’estate». Lo ha detto oggi il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, senza precisare quale Paese o movimento sarebbe l’obiettivo. «Si preparano a cominciare una guerra per la primavera o l’estate, ma la decisione non è ancora presa», ha affermato Ahmadinejad, aggiungendo che se gli israeliani lo faranno, «i Paesi della regione sono pronti a risolvere la questione una volta per tutte».

Israele non esclude di poter ricorrere ad un attacco militare contro le installazioni nucleari iraniane. Le autorità della Repubblica islamica hanno più volte affermato che in tal caso la loro reazione sarebbe distruttiva. Ma il presidente iraniano ha anche minacciato la comunità internazionale sulle possibili conseguenze in caso di arrivo di sanzioni economiche per l’Iran. «Se qualcuno cercherà di creare problemi all’Iran, – ha detto Ahmadinejad – la nostra risposta non sarà come quelle del passato. Questa risposta comporterà qualcosa per cui si pentiranno».

Ahamadinejad poi però ha aperto all’Occidente sulla questione dello scambio di combustibile: «La questione dello scambio di combustibile non è chiusa» e l’Iran è sempre «pronto ad uno scambio in una cornice di equità». Ahmadinejad ha sottolineato che Teheran continua a chiedere che lo scambio avvenga «simultaneamente e sul territorio iraniano».

Poi un annuncio nel corso di una conferenza stampa a Teheran, trasmessa dall’emittente «Press Tv»: l’Iran «presto testerà una nuova generazione di centrifughe» per l’arricchimento dell’uranio. Ahmadinejad, «Abbiamo già centrifughe per l’arricchimento al 20 per cento», ha aggiunto. Il presidente iraniano ha quindi rivelato che «l’arricchimento dell’uranio al 20 per cento non era nel nostro programma nucleare, ma siamo stati costretti a procedere per alimentare il reattore vicino Teheran», dove vengono compiute ricerche sugli isotopi nucleari. Ahmadinejad ha accusato l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) di non aver fornito all’Iran il combustibile nucleare di cui necessita. «I Paesi membri dell’Aiea – ha dichiarato – non hanno soddisfatto gli obblighi che imposti dai trattati internazionali».

Intanto anche la Russia sembra essere d’accordo con l’Occidente che è necessario usare il pugno di ferro nei confronti dell’Iran. Il Cremlino ha ribadito che «nessuno può escludere l’uso delle sanzioni in caso di mancato rispetto degli impegni» da parte di Teheran sul proprio programma nucleare: lo ha reso noto la portavoce del presidente russo Dmitri Medvedev, Natalia Timakova.

La dichiarazione russa assume particolare importanza dato che Mosca siede nel consiglio di sicurezza come membro permanente e quindi ha diritto di veto su ogni decisione dell’organo che dovrà decidere sulle sanzioni. Resta però ancora incerta la posizione della Cina, altro membro permanente del consiglio di sicurezza.

Successivamente in una dichiarazione congiunta, Usa, Francia e Russia criticano la decisione di Teheran di arricchire l’uranio al 20 per cento, in quanto ciò rappresenta «un ulteriore passo in avanti verso la capacità di produrre uranio altamente arricchito».