Obama e famiglia, Messa di Pasqua in chiesa storica Virginia

Pubblicato il 29 Marzo 2016 - 08:34 OLTRE 6 MESI FA
Gli Obama in chiesa

Obama e famiglia, Messa di Pasqua in chiesa storica Virginia. Gli Obama in chiesa

USA, WASHINGON – Gli Obama – il presidente Barack Obama con la First Lady Michelle e le figlie Sasha e Malia – hanno scelto la storica chiesa battista di Alfred Street che risale ai tempi in cui Thomas Jefferson era presidente, ad Alexandria in Virginia e non lontano da Washington DC, per la Messa di Pasqua.

Il pastore, Howard-John Wesley, ha dato il benvenuto agli Obama prima di dare il via alla funzione, raccomandandosi però con la congregazione di non “impazzire” per la presenza della famiglia presidenziale.

Tra un festeggiamento pasquale e l’altro, Obama non ha perso occasione per far sentire la sua voce.  Nella lotta all’Isis, ha detto

“dobbiamo brandire un’altra arma oltre ai nostri raid, ai nostri militari, al nostro lavoro di antiterrorismo e alla nostra diplomazia. È la potenza del nostro esempio, la nostra apertura verso i rifugiati che fuggono dalla violenza dell’Isis, la nostra determinazione a vincere la battaglia contro la odiosa e violenta propaganda dell’Isis, una visione distorta dell’Islam che mira a radicalizzare i giovani musulmani. In questo sforzo i nostri partner più importanti sono i musulmani americani”.

Obama si è preso anche un ceffone da Fidel Castro, che ha detto brutale:

“Non abbiamo bisogno che l’impero ci regali niente”

Come riferisce l’agenzia Ansa, è così che Fidel Castro commenta oggi la storica visita di Barack Obama a Cuba, in una delle sue abituali “riflessioni” pubblicate dalla stampa ufficiale, che sebbene è intitolata “fratello Obama” contiene una dura critica del discorso che il presidente Usa ha rivolto al popolo cubano. Analizzando il contenuto del discorso “mieloso” di Obama, l’ex presidente cubano osserva ironicamente che “si suppone che ognuno di noi rischiava di soffrire un infarto nel sentire queste parole del presidente Usa”, ed elenca una serie di denunce contro la politica di Washington, non solo riguardo a Cuba ma anche ricordando la guerra civile in Angola, alla quale hanno partecipato militari castristi, in quella che ha definito “una pagina onorabile nella lotta per la liberazione dell’essere umano”. “Che nessuno si illuda che il popolo di questo nobile e disinteressato Paese rinuncerà alla gloria e ai diritti, alla ricchezza spirituale che ha guadagnato con lo sviluppo dell’educazione, la scienza e la cultura”, sottolinea il ‘Lìder Maximo’, prima di aggiungere che “siamo capaci di produrre gli alimenti e le ricchezze materiali di cui abbiamo bisogno, grazie allo sforzo del nostro popolo: non abbiamo bisogno che l’impero ci regali niente”.