Oleksandr Sukhenko, giocatore ucraino in una fossa comune di Bucha: era insieme ai suoi genitori

Oleksandr Sukhenko, giocatore ucraino seppellito in una fossa comune di Bucha: era insieme ai suoi genitori, sua madre era capovillaggio a Motyzhyn.

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 5 Aprile 2022 - 13:56 OLTRE 6 MESI FA
Oleksandr Sukhenko, giocatore ucraino in una fossa comune di Bucha: era insieme ai suoi genitori

Oleksandr Sukhenko, giocatore ucraino in una fossa comune di Bucha: era insieme ai suoi genitori (Foto Ansa)

Un calciatore ucraino, Oleksandr Sukhenko, è stato trovato in una fosse comune di Bucha. E’ stato seppellito insieme ai suoi genitori. Il suo cadavere è stato ritrovato proprio nella città simbolo della barbarie russa. Laddove decine e decine di civili sono stati uccisi e seppellitti alla bell’e meglio dagli invasori.

Ricordiamo che il governo di Mosca ha negato di aver compiuto l’eccidio di Bucha. Ma le immagini satellitari hanno smentito questa versione, confermando invece la presenza dei soldati russi in quei terribili giorni.

Oleksandr Sukhenko, calciatore ucraino in una fossa comune a Bucha

Il corpo di Oleksandr Sukhenko, ex calciatore del club Seagull Second League, è stato trovato in una fossa comune vicino a Motyzhyn, nel distretto di Bucha. Lo riporta l’agenzia ucraina Unian, sottolineando che è stato ucciso insieme ai suoi genitori. Sua madre Olga Sukhenko era il capo del villaggio di Motyzhyn e suo padre Igor Sukhenko era il presidente della squadra di calcio locale Kolos.

Satellite Maxar a Bucha con le foto dei cadaveri, New York Times inchioda Russia 

Le immagini satellitari smentiscono quanto afferma la Russia su Bucha. E’ quanto emerge da un’analisi del New York Times. Secondo la quale molti civili sono stati uccisi più di tre settimane fa, quando i russi avevano il controllo di Bucha.

Quando alcune delle immagini sono emerse, Mosca ha spiegato che i civili erano stati uccisi dopo che le sue truppe avevano lasciato la città. Un video girato il 2 aprile, mette in evidenza il New York Times, ha mostrato vari corpi in strada e le immagini satellitari fornite da Maxar Technologies hanno mostrato che alcuni di questi erano lì dall’11 marzo.

La Russia dice che i cadaveri di Mosca sono una messinscena

“Le accuse di atrocità contro i civili da parte delle truppe russe sono solo una provocazione, una messa in scena, i nostri militari non hanno fatto nulla di quello di cui sono stati accusati. Non è quello che è successo e abbiamo prove che proporremo domani al Consiglio di Sicurezza”. Lo ha detto l’ambasciatore di Mosca all’Onu, Vassily Nebenzia, parlando con i giornalisti.

Tra le prove c’è un video del sindaco di Bucha dopo il ritiro dei militari russi, che si è detto (secondo la traduzione) felice, parlando di vittoria per l’esercito ucraino, senza menzionare nulla delle atrocità. Nebenzia ha poi sottolineato che “è una guerra, non si può escludere che i civili muoiano, ma con i filmati di Bucha non abbiamo nessun dubbio che sia stata una messa in scena”.

“Oltre alla guerra in Ucraina c’è una guerra dell’informazione che sta infuriando”, ha proseguito l’ambasciatore russo all’Onu. Mentre per quanto riguarda la possibilità di svolgere un’indagine indipendente, ha sottolineato: “la questione è chi la fa, abbiamo visto un sacco di indagini ‘indipendenti’ che non erano indipendenti per niente, anzi erano motivate politicamente”.